Contrariamente alle mie abitudini ho interrotto la lettura di Anna Karenina per La bambina senza cuore. Dovevo solo dare un’occhiata preliminare al pdf, messo a disposizione gratuitamente dalla redazione di Speechless, e invece mi sono lasciata travolgere dalla storia e in un paio di giorni l’ho divorato, lasciando Anna, Vronskij e Aleksei in sospeso.
Si tratta di una favola dai toni gotici e vagamente dark, sullo stile dei Fratelli Grimm per intenderci, dove realtà e soprannaturale si intrecciano in una storia lunga cento anni. Ero molto curiosa di leggerlo sia perchè è un genere che non seguo abitualmente, sia perchè mi piace molto la linea editoriale di Speechless. Il fatto che fosse disponibile gratuitamente mi ha dato la spinta decisiva e sono contenta di averlo letto, anche se non ha centrato in pieno le alte aspettative che mi ero creata.
Si tratta sicuramente di un lavoro valido, curato con passione e molto ragionato. L’ho trovato però troppo didascalico, semplice nella sua risoluzione e in certi tratti con uno stile infantile. L’impressione che mi è rimasta per tutta la lettura è stata quella di un compito ben fatto, come se l’avesse scritto una liceale tanto brava a scuola che vuole mettere nero su bianco tutte le belle nozioni che ha imparato, i bei pensieri, i sentimenti nobili, le facili dinamiche mentali, le regole base del buon romanzo. Un ottimo lavoro, con tanto cuore ma senza una scintilla in più, quella che ti fa dire: wow! E ti lascia senza fiato. E’ come se l’autrice avesse iniziato a scrivere una favola per bambini, ne avesse tenuto il registro e l’avesse trasformata in una favola per adulti. Manca l’intuizione, l’innovazione, la cifra stilistica che ti farebbe riconoscere l’autore tra mille.
Potrebbe sembrare che il romanzo non mi sia piaciuto, non è così. Mi ha appassionata, ho amato certi dettagli e apprezzato alcune soluzioni narrative veramente interessanti (il Poeta!) ma penso che si sarebbe potuto migliorare ancora, limando e suggerendo tra le righe quello che invece è espresso e ribadito, come se ci fosse il timore che i passaggi narrativi e il senso delle azioni non avessero abbastanza forza.
Se volete passare delle piacevoli ore in compagnia di Lola, la bambina senza cuore, preparate una buona tazza di tè amarognolo, prendete una coperta per sfuggire alla fredda umidità di un cimitero inglese e lasciatevi trasportare in un mondo dove i nodi del passato soffocano il presente e Poesia e Magia confondono i contorni della realtà.
http://labambinasenzacuore.altervista.org/
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