La Banca della Magliana

Creato il 22 dicembre 2011 da Tnepd
E’ tornata la  Banda Cavallero, sono tornati i Marsigliesi, i turbolenti anni settanta delle rapine in banca con l’irruzione, il palo all’entrata e quello che aspetta in macchina con il motore acceso, la sparatoria con i pulotti in alfetta e il bottino da spartire tra i soci. Solo che, in questo mondo a polarità invertita, non sono più i banditi, i Jacques Mesrine o i Vallanzasca a rapinare le banche ma le banche a rapinare la gente comune. Non si fa più il colpo in banca, è la banca che fa irruzione nelle nostre case, ci fa sdraiare faccia a terra e ci ripulisce ben bene. Che il fine ultimo di tutto questo terrorismo mediatico fossero i soldi, il grano, i dindini, i dané, gli schei, tanti e tanti schei da perderci la testa, da arraffare per le brame di rapina di questa associazione a delinquere di stampo bancario, questa versione in giacca, cravatta e tailleur di “Romanzo criminale” che si è fumata una fortuna in crack finanziario ed ora è in crisi di astinenza, lo si è ormai capito.  Ai banchieri di Dyo (denaro) sono cadute le maschere di gomma.

Ieri la BCE ha finalmente scucito 489 miliardi da spartire tra le banche europee, 40 miliardi solo per le italiane. A interessi ridicoli, praticamente gratis. Er Drago della Banca della Magliana è riuscito ad arrivare al caveau mentre la Marsigliese, Er Passera e il Professore tenevano in ostaggio l’Euro. Il trucco è stato chiamare la rapina “crisi”. Il colpo del millennio, non c’è dubbio. Però era più simpatico Vallanzasca.


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