La barca di Caronte

Creato il 06 aprile 2012 da Andreapomella

Sembra la fine della prima repubblica. Con tutta probabilità è la fine della seconda. Anche se mi infastidisce non poco l’idea che un ventennio di potere trascorso in mano a una banda di trafficanti della politica debba essere fregiato dell’altisonante titolo di “seconda repubblica”. Fatto sta che con le dimissioni di Bossi da segretario della Lega il sistema di potere che ha retto l’Italia fino a ieri si è definitivamente sfaldato. Quello che accade oggi è un film già visto nel biennio 1992-1994. Quello che può accadere è che da qui al prossimo anno, quando ci saranno le elezioni, si affacci all’orizzonte il campione del populismo più becero, il sommo demagogo, l’antipolitico, insomma un nuovo leviatano capace di rastrellare le sterminate praterie che si sono aperte a destra. O forse quella valanga di voti abbandonati ai bordi delle strade dopo la dipartita politica dei due padroni lombardi è già sotto lo stretto controllo della destra finanziaria europea che aspetta solo di trovare la faccia giusta (ammesso che non l’abbia già trovata). Al di là delle sorti dei singoli schieramenti ciò che colpisce è che si tratta di una crisi della politica italiana tout court, come se il Big One scatenato dal pool di Mani pulite vent’anni fa non avesse ancora smesso di propagare i suoi effetti al di là del berlusconismo (che a questo punto appare come un lungo miraggio, un’allucinazione politica capace di cristallizzare un sistema già morto all’inizio degli anni Novanta). Lo dimostra, oggi come allora, la debolezza cronica del maggior partito di sinistra, incapace di approfittare della situazione. Una transizione infinita insomma, una barca di Caronte sulla quale siamo tutti seduti in attesa che il mozzo gridi: “Terra!”. Sperando che di là dal mare non ci sia un inferno peggiore di questo.