La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi.
PS.: Dire ad una donna che è una befana significa dirle che è molto, molto BRUTTA
Si rifà al suo aspetto la filastrocca (la Befanata) che viene recitata in suo onore:
La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rottecol cappello alla romana...
VIVA VIVA LA BEFANA!
Anticamente la dodicesima notte dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura.
I Romani credevano che in queste dodici notti, figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri.La Chiesa condannò con estremo rigore tali credenze, definendole frutto di influenze sataniche.
Queste sovrapposizioni diedero origine a molte personificazioni che sfociarono nel Medioevo nella nostra Befana, il cui aspetto, benché benevolo, è chiaramente imparentato con la personificazione della strega.
I FALÒ
Una tradizione particolare, seguita in molti paesi, in particolare della regione Veneto, è quella di "Bruciare la Vecchia=Bruciare la Befana".Sopra a delle alte cataste di legno, viene posto il fantoccio della "Vecchia" a cui poi in serata si da fuoco; si tratta dei "riti epifanici", festeggiamenti di paese in piazza che simboleggiano il passaggio finale e propiziatorio tra il vecchio anno ("L'epifania tutte le feste si porta via) e quello nuovo!