Sceneggiatura perfetta per un film.
Il personaggio che ho preferito è Fola, donna forte, come molte, che è costretta a far fronte a testa bassa all’incapacità di un uomo, il suo, di reagire ad un suo (di lui) fallimento.
Fola mette da parte sé stessa, lotta e poi perde, tutto, come spesso accade alle donne. Riesce però a farlo con dignità e persino con rispetto di sé stessa, entrambi atteggiamenti non pervenuti nel protagonista maschile.
“Adesso fissa le cose che brillano, catturato da tanta bellezza, e sa quello che già sapeva tanti inverni fa: quando ci si trova davanti a qualcosa di fragile e perfetto in un mondo che è brutto, terribile e crudele, conviene non dare nomi. Meglio fingere che la cosa non esista”
La bellezza delle cose fragili di Taiye Selasi – Einaudi