Il diritto alla bellezza e la tutela del paesaggio costituiscono il risultato di un'identità millenaria e riconosciuta nella nostra Costituzione, che all'articolo 9 afferma: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione".
La bellezza è una categoria dell'anima e riguarda la qualità delle cose percepite. L'Italia deve riappropriarsi di questa identità che le spetta.
Con questa premessa per la prima volta sul nostro blog affrontiamo l'attualissimo tema della Bellezza e del Paesaggio. E lo facciamo approfittando della disponibilità a collaborare del nostro grande amico Domenico Nicoletti, segretario generale dell'Osservatorio europeo del Paesaggio. Architetto e giornalista, Mimì, così lo chiamano gli amici, cilentano doc, è nato e vive con la sua famiglia a Vallo della Lucania.
Si occupa della gestione del paesaggio e con la sua laurea in Scienze Ambientali è docente nell'Università di Salerno di "Gestione e Salvaguardia delle Aree Protette".
È anche Presidente del Club Unesco Elea. Negli anni '90 ha ottenuto il riconoscimento del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo dei Diano (di cui era il Direttore) con le emergenze archeologiche di Paestum, Velia e della Certosa di Padula nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità, e nella rete delle Riserve della Biosfera dell'UNESCO.
Quello che segue è il primo intervento di Nicoletti (nella foto a destra), che ringraziamo per la sua collaborazione.
"La bellezza, è importante la bellezza, da quella scende giù tutto il resto"
Definire cos'è la Bellezza è sempre una impresa difficile, disputa di filosofi e di critici da Platone a Zecchi. I greci l'avevano inventata perchè erano consapevoli della tragicità del vivere come aiuto a rendere sopportabile la vita. Questo è confermato anche dal mito della nascita di Venere, dea della bellezza, la quale nacque dalla schiuma del mare, prodottasi dall'evirazione di Urano da parte di Chrono. Dunque la bellezza è " Qualcosa che per quanto vicina sia, mantiene sempre una lontananza " (Walter Benjamin).
Sicuramente uno dei più bei dialoghi sulla "bellezza" e quello tra Giovanni e Peppino Impastato nel film " I cento passi " :
E ancora di più quando disvela l'essenza della bellezza e il suo valore universale: " E allora... allora invece della lotta politica, la coscienza di classe, tutte le manifestazioni e 'sctè fessarie, bisognerebbe ricordare alla gente che cos'è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla.
La bellezza... è importante la bellezza... da quella scende giù tutto il resto".
Ma anche le parole di una scrittrice contemporanea con Susanna Tamaro che afferma " La bellezza potrà cambiare il mondo, soltanto se gli uomini riusciranno di nuovo a percepirla e a gioire della sua gratuità. Ma per riuscire a farlo, bisogna compiere il lungo cammino che trasforma il cuore di pietra in cuore di carne. Quel cammino che permette alle orecchie di ascoltare, al cuore di sentire, di respingere il rumore e accogliere il silenzio. Di fare vuoto dentro di sé e intorno a sé per immaginarsi diversi, non più automi, ma figli", " Creature", dice la Tamaro, " capaci di scegliere e di vivere nella luce della responsabilità ".
In questi due approcci si comprende la necessità di un percorso di consapevolezza e potenza del valore di questa qualità dell'anima, concetti che oltre ad essere acquisiti e sostenuti devono rientrare in quella sfera complessa e articolata delle nostra responsabilità nei nostri confronti e verso gli altri.
" La bellezza è una qualità delle cose percepite he suscitano sensazioni piacevoli che attribuiamo a concetti, oggetti, animali o persone nell'universo osservato, che si sente istantaneamente durante l'esperienza, che si sviluppa spontaneamente e tende a collegarsi ad un contenuto emozionale positivo, in seguito ad un rapido paragone effettuato consciamente od inconsciamente, con un canone di riferimento interiore che può essere innato oppure acquisito per istruzione o per consuetudine sociale ".
Nel suo senso più profondo, la bellezza genera un senso di riflessione benevola sul significato della propria esistenza dentro il mondo naturale, e può diventare progetto di vita e politico.
Si sta molto dibattendo in Italia su questi valori e in sintonia con la "Bellezza", sul nuovo approccio al "Paesaggio" come " una parte del territorio così come essa è percepita dalle popolazioni , il cui aspetto può essere determinato da influssi naturali, seminaturali e antropici". La percezione è il prendere coscienza di una sensazione, il processo psichico mediante il quale possiamo ricevere e interpretare ciò che viene comunicato dai nostri sensi.
Come per il Paesaggio, la Bellezza appartengono all'ambito dello spazio entro il quale cerchiamo sempre più frequentemente occasioni per immergerci, dove si percepisce un forte senso di appartenenza dell'uomo all'ambiente in cui vive. Emerge quindi un nuovo modo di concepire la responsabilità e la tutela che fa emergere il legame profondo tra i luoghi e chi li abita e, abitandoli, li costruisce e trasforma giorno per giorno, in un rapporto di sintonia e rispetto, che porta ogni abitante a svolgere un ruolo attivo di protezione e valorizzazione di ciò a cui riconosce un valore che gli appartiene.
Domenico Nicoletti
La bellezza grida i suoi dolori in modo silenzioso.
Bisogna curare le orecchie di chi comanda
Perché riescano a sentirla
La bellezza in Italia puoi anche incontrarla per strada
e ti riempie subito di stupore
Se noi la salviamo, salviamo noi".
[...] Ma l'unico Boom che ci potrà salvare
il Boom della bellezza ...
E la gente sarà felice perché? avrà qualcosa da amare
qualcosa che è dentro il proprio DNA... la bellezza.
La bellezza di un'Italia unita, dell'ambiente,
di come sono fatte le case, la bellezza della gente che si
nei bar, nei piccoli negozi.
La bellezza delle cose fatte a misura d'uomo dove la
e la violenza non possono attecchire, perché sarebbero
Brano tratto dalla canzone Il Mutuo di Adriano Celentano
I cento passi è un film del 2000 diretto da Marco Tullio Giordana dedicato alla vita e all'omicidio di Peppino Impastato, impegnato nella lotta alla mafia nella sua terra, la Sicilia.
Cento sono i passi che occorre fare a Cinisi per colmare la distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss mafioso Tano Badalamenti.
Peppino Impastato muore nel 1978, nel giorno del delitto Mooro . Oscurati dalla tragedia nazionale in atto in quei giorni, la sua storia e la sua tragica fine restarono ignoti alla massa per più di vent'anni, sino all'uscita del film.