La Bellezza Rivelata: Corpus domini, la
regalità di Cristo
Analizziamo il polittico di Gand, opera di Jan van Eyck, e la Disputa del Sacramento di Raffaello Sanzio
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In questa puntata andremo a scoprire, accompagnati dalla competenza del professor Papa, il polittico di Gand, opera straordinaria di Jan van Eyck e della sua bottega, destinata alla cattedrale di San Bavone, lo stesso luogo nel quale verrà poi battezzato l’imperatore Carlo V. Questo polittico è particolarmente ricco e la rappresentazione si svolge secondo un ordine preciso. Nel pannello inferiore troviamo la rappresentazione dell’agnello mistico, l’agnello sacrificale e innocente dal quale sgorga il sangue salvifico che si lega alla festività del Corpus Domini. Il professor Papa mette a confronto l’altare di Gand con la Disputa del Sacramento di Raffaello Sanzio nella Stanza della segnatura nei Palazzi Vaticani (1509) con il quale ha in comune la manifestazione della regalità di Cristo attraverso le piaghe che Gesù porta al Padre e che esprimono la misericordia.
Di particolare interesse, e non molto nota al pubblico, è l’origine della rappresentazione di Cristo come Agnello mistico che trova il suo fondamento nel Vangelo di Giovanni in cui Giovanni Battista riconosce Gesù come il compimento della profezia di Isaia nel canto del servo (Is 53, 7): “Ecco l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo” (Gv 1, 29).Se l’introduzione dell’Agnus dei nella liturgia risale al V secolo, affermandosi con papa Simmaco (498-514), fu ad opera di papa Sergio I (687-701) che fu strenuamente difesa. Particolarmente invisa alla chiesa cristiana orientale questa rappresentazione sotto forma di metafora fu travolta dalla successiva lotta iconoclasta intrapresa da Leone III Isaurico già nel 727. Una testimonianza importante della rappresentazione dell’Agnello mistico la ritroviamo oggi in un sarcofago in uno scavo archeologico nella sacrestia della chiesa di Santa Susanna a Roma: un lacerto di intonaco frammentato che riporta la tanto discussa immagine del Cristo-agnello. L’immagine dell’agnello mistico, combattuta inizialmente, si è poi consolidata, entrando a far parte della tradizione figurativa cristiana, con tutta la ricchezza di significati e di rimandi che noi oggi conosciamo.