La Bibbia: "Caino e Abele"

Creato il 21 giugno 2013 da Lory663

>>>...La colpa commessa da Adamo ed Eva era stata grande perchè, mangiando il frutto proibito, avevano disobbedito a Dio, dimenticando i grandi benefici ricevuti, ed avevano desiderato di diventare simili a Lui: perciò grande fu anche il castigo. Così, cacciati dal Paradiso Terrestre, dovettero cominciare a coltivare la terra per trarne, con lavoro faticoso e pesante, di che nutrirsi.
Per invocare sul loro lavoro protezione di Dio ed anche in segno del loro pentimento, usavano offrirGli i frutti più belli della terra o le prede migliori della caccia e della pesca, bruciandoli su un altare di pietra sì che l'aroma di questi "sacrifici" salisse, col fumo, al cielo come invocazione e preghiera. E presto le loro lacrime di pentimento si mescolarono alle più cocenti lacrime di dolore, e proprio a causa dei loro primi due figli: Caino ed Abele.
Caino coltivava la terra ed era cattivo, invidioso e geloso; Abele, invece, costudiva le pecore ed era buono, religioso ed ubbidiente. Anch'essi offrivano a Dio i migliori frutti del loro lavoro: Caino le primizie della terra, Abele gli agnelli più belli del suo gregge. Ma Dio mostrava preferire i sacrifici di Abele perchè offerti con maggior fede. Caino allora diventò geloso del fratello ed, anzi, cominciò ad odiarlo. Perciò, un giorno, accecato dall'ira per aver visto ancora una volta il fumo del suo sacrificio disperdersi per terra mentre quello di Abele saliva dritto e leggero al cielo, decise di ucciderlo.
Lo invitò a fare una passeggiata nei campi: ed Abele, nulla sospettando, lo seguì; ma quando giunsero in una località deserta, Caino si avventò improvvisamente contro Abele e lo uccise colpendolo con un nodoso bastone. Quindi, inorridito alla vista del sangue fraterno e spaventato dal delitto compiuto, fuggì. Ma la voce di Dio non tardò a raggiungerlo: -Caino, Caino, dov'è tuo fratello Abele?
- Che ne so io?- tentò mentire il fraticida- Sono forse io il custode di mio fratello Abele? Ma Dio continuò: - La voce del sangue di tuo fratello Abele chiede vendetta a me. Sarai dunque maledetto: la terra ti negherà i suoi frutti e te ne andrai errante per il mondo. E gli impresse sulla fronte un segno, perchè chiunque lo vedesse riconoscesse in lui il primo omicida.
Così la terra fu per la prima volta bagnata dal sangue umano; così gli uomini conobbero la morte. Quindi Caino fuggì verso l'oriente, ma anzichè pentirsi del delitto compiuto, perseverò nel male e, quasi a sfida del castigo divino, costruì la prima città alla quale diede il nome di suo figlio Enoch. I suoi discendenti giunsero anche a cancellare dal loro cuore il ricordo di Dio. Intanto Dio aveva voluto consolare Adamo ed Eva dalla morte di Abele mandando loro un altro figlio che essi chiamarono Set e, dopo questi, altri figli e figlie. In seguito, con il passare degli anni, gli uomini diventarono molti e popolarono tutta la terra. All'età di 930 anni, Adamo, che aveva passato, come Eva, la sua lunga vita nella penitenza e nella preghiera, morì meritandosi il perdono di Dio.
Con lui, vissero a lungo molti dei suoi discendenti che noi ricordiamo col nome di Patriarchi, ossia capi-famiglia. Di essi, colui che visse più a lungo di tutti fu Matusalemme che raggiunse i 969 anni. Ciò perchè Dio voleva che questi Patriarchi potessero raccontare ai loro figli ed ai figli dei loro figli, le cose avvenute dai primi tempo del mondo e che rimanesse vivo nei cuori anche il ricordo di Dio. Seguendo l'esempio dei figli di Caino, gli uomini si dedicarono all'agricoltura, ricavandone grandi ricchezze; impararono a lavorare i metalli costruendo utensili ed armi, appresero i vari mestieri e costruirono città e strade. Ciò li rese superbi, avidi di piaceri e di ricchezze, invidiosi l'uno dell'altro e spesso nemici fra di loro. Presto, poi, i discendenti di Set si mescolarono coi discendenti di Caino, che avevano fatto del peccato e della violenza la base della loro vita, e trovarono più comodo e facile seguirli sulla via del male che perseverare nella via del bene.
Invano i Patriarchi ricordavano loro i terribili castighi che le colpe di Adamo e di Caino avevano arrecato agli uomini tutti: invano li ammonivano a ritornare al culto di Dio! Non essendo loro permesso di avere statue o immagini che rappresentassero Dio, ben presto preferirono dimenticarne l'esistenza, ed arrivarono ad adorare il sole, la luna, le statue di falsi dei e persino di animali. Infine la cattiveria degli uomini divenne tanto grande, tanto frequenti le violenze, le discordie e le guerre tra i vari popoli, tanto grave la loro empietà, che Dio, il quale fino allora aveva lasciato liberi gli uomini di scegliere tra il bene e il male, facendo solo udire i suoi ammonimenti attraverso la parola e le esortazioni dei Patriarchi, dovette ancora una volta ricorrere ad un durissimo castigo: il diluvio.
 ... Il diluvio

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