Nel 2013 l’originale fenomeno si è ripetuto. Il Washington Times ha infatti rivelato che «le Bibbie stanno andando a ruba in Norvegia». Qualcuno parla di “un risveglio spirituale”. Il Blaze ha riferito che la nuova traduzione della Bibbia è stata nella top 15 dei best-seller per 54 delle ultime 56 settimane, e secondo l‘Associated Press è stato il libro più venduto nel Paese, battendo l’autobiografia della star del pop Justin Bieber o il popolarissimo “Cinquanta sfumature di grigio”.
Non solo in Norvegia, la Bibbia rimane comunque il libro più venduto al mondo, raggiungendo il primato di 3,9 miliardi di copie nell’ultimo mezzo secolo. Se quello del libro è un settore in crisi, lo stesso non si può dire dell’editoria religiosa l’unica in costante crescita negli ultimi anni.
La soluzione di questo successo dei libri religiosi e della Bibbia l’ha offerta il laico Claudio Magris quando ha parlato della Bibbia come “l’alfabeto del mondo”: «La Bibbia è la storia di un popolo che, come i greci antichi, ha saputo interpretare, nella sua peculiarissima particolarità, l’universalità umana. È dunque la storia – arcaica e profetica, emergente da un oscuro passato e protesa al futuro – dell’umanità. La Bibbia – Antico e Nuovo Testamento – continua a fornire le chiavi e le immagini per capire chi e cosa siamo, la colpa e la salvezza, l’ esilio e il ritorno.
La redazione