Titolo: La biblioteca dell'anatomista
Autore: Jørgen Brekke
Editore: Nord
Anno: 2012
"Non ci sono mostri sotto il letto.
Tenta di mantenere una respirazione lenta, di restare assolutamente immobile. Non deve produrre nemmeno un suono. Forse, così, quella persona infuriata non lo troverà, forse si volterà e se ne andrà. Ma è questo che lui vuole? Se quella figura se ne va, porterà con sé la mamma."
Un omicidio atroce viene commesso a Richmond, in Virginia. Ad essere brutalmente ucciso è il curatore dell'Edgar Allan Poe Museum. A distanza di pochi giorni, ha luogo un altro efferato delitto, con le stesse modalità, nella biblioteca di Trondheim, in Norvegia. Le indagini, condotte indipendentemente nei due paesi, conducono ad un antico libro, un trattato di anatomia scritto nel XVI secolo in Norvegia, scomparso dalla biblioteca di Trondheim negli stessi giorni dell'omicidio. Un alone di mistero circonda questo libro, patrimonio nazionale norvegese, trovato in un casale fuori dalla città e collegato ad una maledizione che avrebbe colpito se fosse stato portato altrove.
Solo in un secondo momento la polizia americana, ed in particolare la detective Felicia Stone, e quella norvegese, con l'ispettore Odd Singsaker, inizieranno a collaborare, spostando le indagini in Norvegia, dove si troveranno a districarsi tra i vari sospettati, tra i quali Jon Vatten, già indagato alcuni anni prima per la scomparsa della moglie e del figlio, ma mai condannato per assenza di prove e per l'esistenza di un traballante alibi. Proprio su di lui la polizia norvegese aveva inizialmente indirizzato le indagini, per poi espanderle dopo aver appreso dell'omicidio negli Stati Uniti e dei nuovi elementi emersi da questo.
Ottima la caratterizzazione dei personaggi principali, presentati con cura al lettore, anche se alcuni risultano forse un po' forzati, così come è ottima l'ambientazione delle storie.
L'autore, al suo esordio letterario con il quale si aggiudica il Premio Norli, alterna la narrazione delle indagini nei due paesi alla storia del frate Johannes, autore del libro maledetto, vissuto nel XVI secolo tra Italia e Norvegia.
L'organizzazione del libro ricorda molto i recenti successi di Glenn Cooper. Jørgen Brekke, come l'ormai celebre collega americano, alterna i capitoli con fluidità tra i vari periodi storici coinvolti. La narrazione riesce a catturare l'attenzione del lettore e non risulta per nulla appesantita
dalla complessa struttura del romanzo.
Si tratta di un buon esordio, un thriller che segue la scia positiva di altri autori scandinavi (pur con caratteristiche assai diverse), che mi sento di poter consigliare.
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