L’ottava puntata della Bohème. La seconda parte del terzo atto. Rodolfo (Esce dal Cabaret ed accorre verso Marcello.) Marcello. Finalmente! Qui niun ci sente. Io voglio separarmi da Mimì.
Marcello Sei volubil così?
Rodolfo Già un'altra volta credetti morto il mio cor, ma di quegli occhi azzurri allo splendor esso è risorto. Ora il tedio l'assale.
Marcello E gli vuoi rinnovare il funerale? (Mimì non potendo udire le parole, colto il momento opportuno, inosservata, riesce a ripararsi dietro a un platano, presso al quale parlano i due amici.)
Rodolfo Per sempre!
Marcello Cambia metro. Dei pazzi è l'amor tetro che lacrime distilla. Se non ride e sfavilla l'amore è fiacco e roco. Tu sei geloso.
Rodolfo Un poco.
Marcello Collerico, lunatico, imbevuto
Mimì (fra sé) (Or lo fa incollerir! Me poveretta!)
Rodolfo (con amarezza ironica) Mimì è una civetta che frascheggia con tutti. Un moscardino di Viscontino le fa l'occhio di triglia. Ella sgonnella e scopre la caviglia con un far promettente e lusinghier.
Marcello Lo devo dir? Non mi sembri sincer.
Rodolfo Ebbene no, non lo son. Invan nascondo la mia vera tortura. Amo Mimì sovra ogni cosa al mondo, io l'amo, ma ho paura, ma ho paura !
Mimì è tanto malata! Ogni dì più declina. La povera piccina è condannata!
Marcello (sorpreso) Mimì?
Mimì (fra sé) Che vuol dire?
Rodolfo Una terribil tosse l'esil petto le scuote e già le smunte gote di sangue ha rosse...
Marcello Povera Mimì! (Vorrebbe allontanare Rodolfo.)
Mimì (piangendo) Ahimè, morire!
Rodolfo La mia stanza è una tana squallida... il fuoco ho spento. V'entra e l'aggira il vento di tramontana. Essa canta e sorride e il rimorso m'assale. Me, cagion del fatale mal che l'uccide! Mimì di serra è fiore. Povertà l'ha sfiorita; per richiamarla in vita non basta amore!
Marcello Che far dunque? Oh, qual pietà! Poveretta ! Povera Mimì!
Mimì (desolata) O mia vita! (angosciata) Ahimè! È finita O mia vita! È finita Ahimè, morir! (La tosse e i singhiozzi violenti rivelano la presenza di Mimì.)
Rodolfo (vedendola e accorrendo a lei) Che? Mimì! Tu qui? M'hai sentito?
Marcello Ella dunque ascoltava?
Rodolfo Facile alla paura per nulla io m'arrovello. Vien là nel tepor! (Vuol farla entrare nel Cabaret.)
Mimì No, quel tanfo mi soffoca!
Rodolfo Ah, Mimì! (Stringe amorosamente Mimì fra le sue braccia e l'accarezza.) (Dal Cabaret si ode ridere sfacciatamente Musetta.)
Marcello È Musetta che ride. (Corre alla finestra del Cabaret.) Con chi ride? Ah, la civetta! Imparerai. (Entra impetuosamente nel Cabaret)
Mimì (svincolandosi da Rodolfo) Addio.
Rodolfo (sorpreso) Che! Vai?
Mimì (affettuosamente) D'onde lieta uscì al tuo grido d'amore, torna sola Mimì al solitario nido. Ritorna un'altra volta a intesser finti fior. Addio, senza rancor. - Ascolta, ascolta. Le poche robe aduna che lasciai sparse. Nel mio cassetto stan chiusi quel cerchietto d'or e il libro di preghiere. Involgi tutto quanto in un grembiale e manderò il portiere... - Bada, sotto il guanciale c'è la cuffietta rosa. Se... vuoi... serbarla a ricordo d'amor!... Addio, senza rancor.
Rodolfo Dunque è proprio finita? Te ne vai, te ne vai, la mia piccina?! Addio, sogni d'amor!...
Mimì Addio, dolce svegliare alla mattina!
Rodolfo Addio, sognante vita...
Mimì (sorridendo) Addio, rabbuffi e gelosie!
Rodolfo ... che un tuo sorriso acqueta!
Mimì Addio, sospetti!...
Marcello Baci...
Mimì Pungenti amarezze!
Rodolfo Ch'io da vero poeta rimavo con carezze!
Mimì e Rodolfo Soli d'inverno è cosa da morire! Soli! Mentre a primavera c'è compagno il sol! (nel Cabaret fracasso di piatti e bicchieri rotti)
Marcello (di dentro) Che facevi, che dicevi presso al fuoco a quel signore?
Musetta (di dentro) Che vuoi dir? (Esce correndo.)
Mimì Niuno è solo l'april.
Marcello (fermandosi sulla porta del Cabaret, rivolto a Musetta:) Al mio venire hai mutato colore.
Musetta (con attitudine di provocazione) Quel signore mi diceva: Ama il ballo, signorina?
Rodolfo Si parla coi gigli e le rose.
Marcello Vana, frivola, civetta!
Musetta Arrossendo rispondeva: Ballerei sera e mattina.
Marcello Quel discorso asconde mire disoneste.
Mimì Esce dai nidi un cinguettio gentile...
Musetta Voglio piena libertà!
Marcello (quasi avventandosi contro Musetta) Io t'acconcio per le feste se ti colgo a incivettire!
Mimì e Rodolfo Al fiorir di primavera c'è compagno il sol! Chiacchieran le fontane la brezza della sera.
Musetta Ché mi gridi? Ché mi canti? All'altar non siamo uniti.
Marcello Bada, sotto il mio cappello non ci stan certi ornamenti...
Musetta Io detesto quegli amanti che la fanno da mariti...
Marcello Io non faccio da zimbello ai novizi intraprendenti.
Mimì e Rodolfo Balsami stende sulle doglie umane.
Musetta Fo all'amor con chi mi piace!
Marcello Vana, frivola, civetta!
Musetta Non ti garba? Ebbene, pace. ma Musetta se ne va.
Marcello Ve n'andate? Vi ringrazio: (ironico) or son ricco divenuto. Vi saluto.
Mimì e Rodolfo Vuoi che spettiam la primavera ancor?
Musetta Musetta se ne va (ironica) sì, se ne va! Vi saluto. Signor: addio! vi dico con piacer.
Marcello Son servo e me ne vo!
Musetta (S'allontana correndo furibonda, a un tratto si sofferma e gli grida:) Pittore da bottega!
Marcello (dal mezzo della scena, gridando:) Vipera !
Musetta Rospo ! (Esce.)
Marcello Strega ! (Entra nel Cabaret.)
Mimì (avviandosi con Rodolfo) Sempre tua per la vita...
Rodolfo Ci lasceremo...
Mimì Ci lasceremo alla stagion dei fior...
Rodolfo ... alla stagion dei fior...
Mimì Vorrei che eterno durasse il verno!
Mimì e Rodolfo (dall'interno, allontanandosi) Ci lascerem alla stagion dei fior!