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LA BOMBA A TIMES SQUARE è UNA BOMBA AL CENTRO DEL MONDO. MA L’AMERICA HA IL SUO EROE

Creato il 04 maggio 2010 da Madyur

E’ l’eroe di New York. Ha una sua filosofia “Vedete qualcosa? Dite qualcosa”. E’ l’uomo che ha avvisato la polizia di qualcosa che non andava nella Nissan parcheggiata a Times Square, è l’uomo della bancarella dei souvenir.

Lance Orton è sfinito, frastornato dopo l’allarme bomba ma è ancora lì a presidiare la sua bancarella. E’ suo l’angolo del Times Square , tra il musical The Lion King di Walt Disney e l’Hotel Marriott, un pezzo di asfalto prezioso anche per vendere preservativi con facce dio Obama.

Ha salvato una piazza e una marea di turisti anonimi dalla strage pianificata di qualche terrorista. Nero, 57 anni, reduce del Vietnam , Orton si appoggia a un bastone , zoppica leggermente per una vecchia ferita di guerra.

Erano le 18.30 di sabato , l’ora di punta prima dell’inizio dei musical , quando Orton ricorda di essersi insospettito “ Ehi, mi sono detto, chi cavolo posteggia qui in zona vietata, proprio davanti alla mia bancarella ? Coi lampeggianti , il motore acceso , e nessuno a bordo , in piena Times Square? Mi avvicino al finestrino e c’è una chiave nel cruscotto. Poi vedo fumo che esce dal finestrino di dietro e non perdo un istante , chiamo un poliziotto a cavallo”.

L’ufficiale Wayne Rhatigan , uno dei veterani che passano le loro giornate in sella a farsi fotografare dai turisti. Raccoglie per primo l’appello di Orton, chiama i rinforzi , compresi gli artificieri per quell’odore di polvere da sparo. L’eroe si allontana “La mia macchina era lì a fianco – racconta – e piena di mercanzia. Mica potevo lasciarla a due passi da una bomba. Dopo, quando sono tornato , li ritrovo tutti addosso me. Gli agenti veterani di Times Square mi conoscono da una vita , è una vita che lavoro qua , dopo la guerra più che l’ambulante non sono riuscito a fare. E allora l’atra sera tutti a chiedermi : di chi è quella macchina, cosa hai visto, chi c’era? Cosa volete che ne sappia io. Niente panico , però : ce l’abbiamo anche stavolta”

I vari allarmi ricevuti di recente erano uno scherzo in confronto a quello che poteva succedere l’altra sera. Un terrorista dilettante può provocare un altro 11 settembre.

Per la densità, la notorietà , la forza simbolica di questo luogo : una dozzina di morti a Times Square può bastare a mettere l’America in ginocchio. E’ la piazza più luminosa , più visitata , più televisiva. Tutto il sogno americano che attira milioni di turisti , è concentrato fra la 42a strada e la 44a strada, tra Broadway e l’Ottava Avenue.

Gli studi Abc da dove va in onda Good morning America . Il ristorante Planet Hollywood e una dozzina megastore da M&M a Toys R Us. Le gradinata coi palchi costruite per godersi questo spettacolo di gente che cerca spettacolo: l’orgia di pubblicità, la massa umana che si accalca agli ingressi dei teatri.

“Qualche ritardo ma neppure un musical è stato cancellato” annuncia con orgoglio il portavoce dei teatri di Broadway. I turisti erano accalcati nelle transenne a fotografare gli artificieri che portavano via la bomba “C’ero anch’io, se scoppiava ero in mezzo”. Scampato il pericolo Times Square digerisce tutto, e trasforma l’autobomba in uno show.

Lance Orton ormai esausto s’infila in testa il panama bianco e sale su un taxi per andare a casa. Domani sarà un nuovo show

madyur

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