La Borgogna del Sud in bicicletta

Da Lo Sciame Inquieto


Ho perso il conto di quanti viaggi in bicicletta ho fatto, e l'ho perso anche di quanti ne ho fatti in Francia. Eppure in Francia torno sempre volentieri per la bellezza del paesaggio, la bontà del cibo, la qualità del bere e - perché no - anche per la gente.
Era da un po' che volevamo tentare il viaggio in Borgogna ma ci aveva sempre spaventato la difficoltà di pedalare su e giù per le colline e dunque attendevamo un viaggio che prevedesse un percorso più semplice. Finalmente quest'anno lo troviamo, offerto da un una nuova agenzia specializzata in viaggi in bicicletta, Funactive.
Sì, peccato che a Funactive non abbiano ancora oliato le procedure e dunque, nonostante il pagamento dell'anticipo, non abbiano immediatamente proceduto alla conferma della prenotazione, cosicché poche settimane prima della partenza ci comunicano che non c'è più posto per il viaggio che abbiamo scelto nella data per la quale noi abbiamo già prenotato tutti i treni. Vi lascio immaginare la mia telefonata con la responsabile...

Poche ore dopo ci propongono un altro viaggio in Borgogna del Sud con un giro leggermente diverso. Chiedo se è anch'esso classificato come "facile". Ci rispondono che è facile, tranne una salita nella tappa dopo Cluny. E vabbè...
Dopo la solita nottata in cuccetta da sei sovraffollata (e quest'anno in partenza da Venezia), arriviamo a Dijon sabato mattina e prendiamo subito confidenza con la città e con i suoi gufetti. Poiché su uno spigolo della chiesa di Nôtre-Dame
c'è scolpito un gufo (ma anche un piccolo dragone), che bisogna toccare tre volta con la mano sinistra perché porti fortuna, questo animale è stato adottato come mascotte della città. E così anche i percorsi turistici sono indicati mediante placchette dorate incastonate nelle strade e nei marciapiedi che portano inciso un gufetto in pausa o svolazzante.
Dijon è il capoluogo della Borgogna ed è la tipica cittadina francese di medie dimensioni e di buona vitalità. Di bellezze storico-artistiche da visitare ce ne sono numerose, personalmente preferisco girare in lungo e in largo Les Halles, il mercato coperto con i suoi colori, le voci e le merci disposte in maniera quasi artistica. Qui inizia anche il nostro tour enogastronomico e la nostra degustazione di formaggi di capra di ogni forma, dimensione e stagionatura.

Nel pomeriggio ci vengono consegnati il materiale informativo e le biciclette. La prima cena al Restaurant de la Porte Guillame a Place Darcy ci fa subito capire che il livello enogastronomico del nostro viaggio sarà probabilmente molto e anche la raffinatezza dei posti designati per la nostra "mezza pensione".
La mattina dopo si parte. Prima tappa: Dijon-Beaune. È chiaro fin da subito che, oltre alle chiesette romaniche, ai lavatoi e ai paesini, saranno le vigne a perdita d'occhio il nostro principale compagno di viaggio e così pure le numerosissime cantine disseminate su tutto questo territorio. Questa mattina ci aspetta anche una degustazione presso la cantina Moillard nella zona di Givry. Qui visitiamo il seminterrato dove le grandi botti fanno il loro lavoro e poi ci fanno assaggiare due bianchi (interessanti) e tre rossi di struttura crescente (per quanto i vini di Borgogna non siano particolarmente strutturati), di cui due 1er Cru (il più alto riconoscimento di qualità per un vino francese). Uno dei rossi, il Vosne-Romanée lo compreremo al nostro ritorno ripassando per Beaune (ora è a casa in attesa che una bella serata mi permetta di verificare se è arrivato in buone condizioni).

Questa prima tappa è divertente e non particolarmente impegnativa. Arriviamo a Beaune in scioltezza, anche se una delle compagne di viaggio ha sviluppato una specie di bronchite e dunque, arrivata a Beaune, trascorrerà 3 ore al pronto soccorso dell'ospedale per avere una prescrizione.
Il nostro albergo di Beaune è un po' fuori dal centro, una specie di casa padronale ristrutturata, con mobili di antiquariato, oggetti vintage e un gestore molto simpatico accompagnato da un cagnone enorme. La cena è in un ristorante dall'altra parte del centro storico, così abbiamo la possibilità di dare una prima occhiata a questa cittadina ricca di storia e presa d'assalto da turisti soprattutto inglesi e americani innamorati dell'Europa e soprattutto del suo vino. Il mattino seguente visitiamo i monumenti più interessanti di Beaune, in particolare l'Hotel Dieu, di cui la ricchissima audioguida gratuita (compresa nel prezzo di ingresso) ci spiega storia, curiosità, vicende e dettagli di ogni genere. Nel frattempo il tempo è grigio e quando siamo all'ingresso della nostra pista ciclabile "Veloroute la voie de vignes" sta piovendo. A parte il fastidio di pedalare per una mezz'oretta sotto la pioggia, in realtà la campagna è molto affascinante e misteriosa nella bruma e - a posteriori - sono molto contenta di averla vista anche in questa luce.

Attraversiamo i paesi che danno i nomi ai grandi vini della Cote de Beaune (Pommard, Nuits Saint George, Saint-Romain ecc.) per arrivare in fine - dopo una salita che nessuno di noi si aspettava - nel piccolo paese di Chassey-Le-Camp, dove ci attende un bellissimo Logis (straordinaria istituzione francese!) con piscina coperta. Non ci facciamo mancare una piccola scarpinata a piedi per visitare il parco archeologico (dei resti del neolitico quasi non se ne vede traccia, in compenso però c'è una bellissima vista su due valli), ma poi arrivano una bella nuotata e la Jacuzzi.
La cena è di altissimo livello (mangiamo tra le altre cose confit de canard e mignon de porc col sesamo, beviamo per la prima e unica volta nella nostra vacanza un 1er Cru da più di 30 euro), e il cameriere ci confesserà a posteriori di avere origini pugliesi e di ricordare le cene a base di pesce crudo! :-)
Alla prossima puntata!!


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