La “burla” della legge sull’omofobia

Creato il 21 settembre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante
Posted by Agostino Nicolò  21 settembre 2013  

Un emendamento del deputato Gitti (Sc) e accettato dal Pd, prevede che “non costituiscono discriminazione la libera espressione di convincimenti o le opinioni riconducibili al pluralismo delle idee”, (purchè “non istighino all’odio o alla violenza”) anche nel caso in cui esse siano “assunte” da “organizzazioni” politiche, sindacali, culturali, religiose. Su questo, ieri, è scoppiata la protesta delle associazioni gay, nonché di Sel e M5S, che, dopo alcuni rinvii erano arrivati al voto per introdurre nel nostro ordinamento il reato di discriminazione e istigazione all’odio e alla violenza omofobica. E nella legge Mancino, con l’aggravante di omofobia.

Uno striscione esposto da Forza Nuova (huffingtonpost.it)

La Camera dei Deputati ha dato il via libera al provvedimento, con la maggioranza spaccata: a favore Pd e Scelta civica, contrario il PdL ma con qualche sì a titolo individuale come quello dichiarato da Giancarlo Galan. I sì sono stati 228, i no 57, le astensioni 108. Il testo passa ora al Senato in seconda lettura. A spaccare la maggioranza, l’asse Pd-PdL, è stato un emendamento firmato da Verini (Pd) che estende ai reati fondati sull’omofobia o transfobia le aggravanti previste dalla legge Mancino.

L’estensione della legge Mancino-Reale potrebbe condurre, addirittura nella sua pratica concreta, alla condanna tanto della mamma che suggerisse alla figlia di non sposare un bisessuale, quanto del padre che decidesse di non affittare una casa di sua proprietà al figlio che volesse andare a vivere nell’immobile con il proprio compagno. Altresì, invece, grazie al sub-emendamento Gitti si grazierebbero quegli esponenti di associazioni o di partiti politici: il motivo è difficile intuirlo, e ci pare sia solo un “salvacondotto” per alcune cittadini ed altri no.

Cecilia Strada nella sua pagina Facebook scrive:Mi pare di aver capito che funziona così: io, privato cittadino, posso essere (giustamente) punito, ma se le stesse cose omofobe per cui io verrei punita le dice un rappresentante di partito (gente che dovrebbe avere anche un filo di responsabilità in più di me, perché non rappresentano solo se stessi), allora va tutto bene? in questo caso si può fare, perché sarebbe ‘libertà di espressione’? Ditemi che ho capito male.”

Le proteste del M5S, di SeL ed una parte del Pd stesso, sono arrivate subito. Il leader di Sinistra e Libertà, Nichi Vendola, ha definito “ipocrita il comportamento dei democratici” ed invece il M5S ha inscenato “la protesta dei baci” alzando cartelli alla Camera che recitavano “più diritti”.

Sembra sempre più un paese volto a tutelare solo una parte della cittadinanza, e quella parte, per ora, non è la più debole.

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