La cacciatrice di bugie
di Alessandra Monasta
Autore: Alessandra Monasta
Edito da: Longanesi
Prezzo: 14,90 €
Genere: Romanzo, mistery, contemporaneo
Pagine: 366 p.
Trama: “Tu sei incredibilmente empatica”: è la frase che la protagonista si sente ripetere fin da quando è bambina, a scuola come a casa. Per lei, all’inizio, è complicato capire in cosa consista veramente questa qualità. Di certo sa solo che è un talento e, forse, anche una condanna.
Quando, anni dopo, il suo dono viene notato da un importante magistrato, per lei si aprono inattese porte professionali… e personali.
Perché quel suo talento va ben oltre l’empatia: lei ha un orecchio assoluto per la verità, e soprattutto per la menzogna.
Capisce, intuitivamente, tutto ciò che si cela dietro i racconti e dentro i silenzi delle persone.
Diventa perito fonico forense, addestrandosi e affinando quel talento naturale, e nel giro di poco tempo si ritrova a lavorare sulle intercettazioni dei casi di cronaca più sconvolgenti, quelli sulla bocca di tutti, quelli che finiscono su giornali e telegiornali… Ma viverli dall’interno è una cosa diversa: tanto entusiasmante a livello professionale quanto capace di mettere a dura prova la sua resistenza emotiva. Per svolgere un lavoro così delicato, deve imparare ad ascoltare analiticamente le voci, a identificarle e a distinguere in chi parla i momenti di lucidità da quelli di autentica follia.
È una cacciatrice di bugie, sì… Ma a quale prezzo?
Diventa sempre più complicato conciliare il piano professionale con quello personale. È sempre più arduo «uscire» dalle storie dopo ore e ore di ascolto delle intercettazioni. Ed è sempre più difficile scegliere di ignorare le bugie grandi e piccole di familiari, amici, conoscenti… E dell’uomo di cui si innamora.
Leggendo la trama di “La cacciatrice di bugie” e guardando la copertina del
Le prime pagine riguardano i tremendi eventi che hanno interessato Firenze e per chi, come me, vive questa città da vicino e la conosce è ancora più coinvolgente. L’autrice riesce a fare vivere al lettore quei momenti, lo catapulta nel 1993, il rumore assordante che in piena notte sveglia un’intera città, il silenzio dopo la bomba che sembra quello delle giornate di neve, ma si tratta di un’ombra oscura che si allunga, avvolgendo una città che non aveva mai conosciuto le azioni della mafia, una sconosciuta che in quegli anni stava mietendo vittime più che mai.
Gli scatti rubati a volte tendono a essere troppo orientati a descrivere il caso che la protagonista deve risolvere, sembra di leggere più romanzi gialli contemporaneamente. Si sente la mancanza di una trama unitaria, una volta letto tutto il romanzo si ha la sensazione di conoscere ogni “ascoltato” ma non la protagonista! Sembra quasi che la sua vita serva a fare da contorno ai casi che deve risolvere. Alla lunga risulta leggermente asettico, apersonale, sembra di leggere quasi una biografia. Purtroppo questo procedere per eventi non permette all’autrice di approfondire alcuni temi interessanti che sono toccati en passant e che, a parere mio, avrebbero arricchito la trama e soprattutto il personaggio principale.
Fortunatamente gli eventi, proprio perché realmente accaduti, tengono il lettore incollato alle pagine. Inoltre, la bravura dell’autrice fa dimenticare il “difetto” della trama e infatti non risulta di disturbo neanche la stranezza di non conoscere il nome della protagonista, che viene scoperto solo alla fine (leggete il romanzo e scoprirete il perché di questa scelta!). Si nota subito che l’autrice, pur non avendo alle spalle altri romanzi, è abituata a scrivere e la sua protagonista, il perito fonico forense, si muove all’interno di un ambiente quasi tutto al maschile ed è lontana dalle protagoniste spesso frivole che spopolano nella chick lit.
L’espediente di iniziare il romanzo ai nostri giorni per poi tornare agli inizi della carriera della protagonista funziona bene e rende più “movimentata” la trama, si procede a ritroso per capire come la sobria e perfezionista, ma anche disordinata protagonista, sia diventata indispensabile nel suo lavoro.
“Tu sei incredibilmente empatica”: è la frase che la protagonista si sente ripetere fin da quando è bambina, a scuola come a casa. Per lei, all’inizio, è complicato capire in cosa consista veramente questa qualità. Di certo sa solo che è un talento e, forse, anche una condanna.”
Nonostante non si possa definire come classico romanzo (in realtà non trovo una definizione specifica per questo genere) consiglio questo libro perché è interessante entrare nel dietro le quinte dei casi che per anni hanno infiammato l’Italia, scoprire una professione tanto affascinante quanto sconosciuta.