The Falconer Trilogy
di Elizabeth May
S.Elizabeth May è nata in California, dove ha vissuto durante gli anni formativi, prima di trasferirsi in Scozia. Sta attualmente lavorando al suo Dottorato di Ricerca presso l’Università di St. Andrews. Quando non scrive o frequenta lezioni, la potete trovare con una fotocamera in mano; le sue foto sono state pubblicate su copertine di libri e riviste. Attualmente risiede ad Edimburgo, Scozia, con il marito. La Cacciatrice di Fate è il suo romanzo di debutto.
The Falconer Trilogy:
1. The Falconer (La Cacciatrice di Fate, 2014)
2. a seguire
3. a seguire
Autore: Elizabeth May (Traduttore: Anna Carbone)
Serie: The Falconer Trilogy #1
Edito da: Sperling & Kupfer (Collana: Pandora)
Prezzo: 16.90 €
Genere: Istorical Fantasy
Pagine: 320 p.
Voto:
Trama: Lady Aileana non ha paura della notte: è nelle pieghe del buio che può compiere la sua missione. Non ha paura degli stretti vicoli di Edimburgo e dei pericoli che vi si annidano: è lì che può trovare le sue prede. Perché Aileana, giovane figlia del marchese di Douglas, nasconde un segreto: se di giorno è una perfetta gentildonna del diciannovesimo secolo, alle prese con gioielli, vestiti e feste scintillanti, di notte è una spietata cacciatrice di fate. Tutto è iniziato un anno prima, la sera del suo debutto in società: la stessa, tragica sera della morte di sua madre, uccisa da un essere soprannaturale. Da allora, Aileana sente dentro di sé una voce selvaggia che la sprona alla vendetta. Da allora, ha intrapreso un duro addestramento per imparare a combattere le fate: creature assetate di sangue che si nutrono dell’energia vitale degli umani. È stato Kiaran, il suo affascinante maestro, a fare di Aileana una guerriera, allenandola alla battaglia. E sarà lui a farle scoprire lo straordinario destino che l’attende. Perché Lady Aileana è l’ultima cacciatrice di un’antica stirpe, l’unica in grado di proteggere l’umanità la notte in cui tutte le fate si risveglieranno. La notte, ormai imminente, del solstizio d’inverno.
Sono molto confusa in merito a questo romanzo. Una parte di me vorrebbe darle tre stelle e mezzo, forse anche quattro, un’altra, più critica e fondamentalista, vorrebbe liquidarlo con due stelline.
Questo perché?
Esaminiamo la trama: un po’ troppo lento lo scorrere di alcuni eventi e viene dato troppo spazio ai combattimenti. Apprezzo sempre le scene d’azione, nei film e nei libri, ma devono esser dosate bene, altrimenti l’azione diventa poi la routine, diviene banale e finisce per non creare più quel tipico stato d’animo fatto di suspense, proprio dell’action.
Quindi, in soldoni, troppa azione, dosata male.
A livello di contenuti devo ammettere che ho apprezzato molto le ricerche che l’autrice ha fatto sul mondo delle fate (da giocatrice di ruolo ho amato leggere di Redcap, di Pixie, di Seelie e Unseelie, ecc.), presentando anche una versione di tale popolo totalmente diversa da quella a cui la maggior parte di noi è abituata.
Non si parla infatti di fatine buone, ma di veri e propri mostri assetati di energia umana, prive di scrupoli di fronte alla vita.
Tutto questo avviene all’interno di uno scenario simil-vittoriano, con note steampunk (che ho apprezzato, essendo io patita del genere), tutto ben amalgamato e reso credibile.
I personaggi non sono molti, almeno non quelli primari, ma in ogni caso hanno tutti una certa credibilità. La protagonista, Aileana (detesto questo nome, sembra uno scioglilingua, è fastidioso durante la lettura) è una ragazza di diciott’anni che è dovuta crescere troppo in fretta a causa della disgrazia familiare. Lei è passata da un mondo fatto di merletti, balli e frivolezze, ad una realtà fatta di morte, sangue e caccia. Ecco, c’è qualcosa che non mi convince in tutto questo. Aileana (sentite come è fastidioso? se poi si aggiunge anche il “lady” Aileana, il tutto peggiora notevolmente) è un po’ troppo stereotipata. La tipica protagonista che anima le pagine di tutti gli ultimi romanzi per blogger sedicenni (max ventenni) che sto leggendo.
Kiaran… Ecco, qui è venuta fuori la mia Peter Pan. Kiaran, per quanto mostruosamente stereotipato, lo adoro: bello, affascinante, misterioso, forte, dotato di poteri incredibili. Il maestro tutto d’un pezzo che fa impazzire gli ormoni delle blogger e della protagonista.
Anche se il mio character preferito è Derrik, il piccolo, fastidioso e luccicante Pixie, che ama devotamente Aileana (oddio, detesto scriverlo, leggerlo e ripeterlo nella mente), e che in cambio di miele rattoppa i suoi vestiti, facendo spesso il furbetto.
Ci sono poi Gavin, Catherine e Lady Cassilliis, la stramba famigliola composta da una madre estremamente rigida e fin troppo legata alle buone maniere, tanto da dimenticare che far parte del bon ton non necessita uno sfoggio eccessivo. Catherine, la figlia succube, migliore amica della protagonista che è un po’ la Mary Sue della situazione, non dispiace come personaggio, anche se è talmente banale da passare inosservata. E poi Gavin, il fratello mondano, il cui destino si lega irrimediabilmente a quello di… Beh, avete capito… di lei, la protagonista (il nome non voglio scriverlo e ripeterlo troppe volte).
Nel complesso il romanzo scorre e ci sono momenti in cui, in ogni caso, hai piacere ad andare avanti e sei curiosa di sapere come continua, come finisce.
Poi arrivi alla fine e…
E imprechi.
Finisce sul più bello, creando aspettativa e curiosità, obbedendo alle classiche regole del marketing.
Aspettiamo dunque il prossimo volume. Lo leggerò per voi