Di tanto in tanto ci piace uscire fuori da cio` che e` il romance vero e proprio. Grazie alla collaborazione straordinaria di "una lettrice errante", Sylvia ,oggi siamo lieti di proporvi :
"Quanti anni aveva la nostra inviata speciale quando lesse per la prima volta I Pilastri della Terra ?"
Ora, chiudete gli occhi, fate 5 giri intorno alla scrivania e tornate a vedere se avete vinto il libro che sara' sorteggiato Martedi 23 novembre. Il primo numero della ruota nazionale del lotto determinera' il vincitore.
Parola alla nostra "Lettrice errante":
Chiunque scriva libri, o aneli di pubblicare e diventare uno scrittore è in primis un lettore. Io sono una lettrice e una lettrice malata di acquisto compulsivo.
Ebbene sì, posso rinunciare alle scarpe di Prada, posso rinunciare alle borsette di Gucci, ma non agli scaffali della libreria. Insomma, toglietemi tutto... ma non i romanzi!
Uno degli autori per me irrinunciabili, uno dei romanzieri che più hanno segnato le mie letture (e forse il modo in cui scrivo) è proprio Sir Ken Follett, alto come un puffo, sì, ma un puffo con le mani, anzi “la penna”, di Re Mida.
Già un paio d’anni fa mi ero fatta un’interminabile quanto surreale coda all’Euromercato per arrivare a farmi firmare l’ultimo suo libro (Mondo senza fine), sfilando tra mutande e latticini fino al suo banchetto blindato da personale del supermercato.
Quest’anno tocca a LA CADUTA DEI GIGANTI, tomone epico di 998 pagine (in doppia cover, a scelta, sfondo bianco o nero)), e solo il primo di una trilogia che dovremo attendere nei prossimi anni (il secondo volume è previsto per il 2012).
Uscito il 28 settembre in contemporanea mondiale, in Italia è edito da Mondadori nella collana Omnibus, alla “modica” cifra di 25 euro (su alcuni siti on line, come lafeltrinelli.it o ibs.it, lo si trova anche con un po’ di sconto).
Proprio per questo motivo, avevo deciso:
“Ken, a ‘sto giro, ti aspetto in economica...”
. Ma poi la folgorazione: Ken è di nuovo a Milano “in tour” per presentare il libro e firmare le copie. Come posso rinunciare? Soprattutto mi fa gola che si parli di “presentazione”, e spero di sentire dalle sue labbra paciotte qualche parola illuminante sulla scrittura o sulla genesi del suo romanzo.
“Ok, Ken, arrivo!”
(praticamente mi stai sfilando i soldini dal portafogli, ma per te questo e altro!)
Eccomi allora a lanciare l’appello su Facebook. Qualcuno vuole venire a farsi del male insieme a me per vedere il bel (‘zomma...) Ken? Risponde un’amica, Margò. E armate di macchina fotografica, penna e calamaio ci avviamo verso il centro di Milano tutte intenzionate a tirar fuori un reportage coi contro fiocchi per la Ross.
Non se ne parla neppure di fargli una domanda, o anche solo di farsi una foto con lui.
Insomma, Ken, per 25 euro a libro potevi concederti un pochino di più!
Ma sono comunque felice. Ho il mio – anzi i miei – libri firmati.
Uno per il blog, per voi! (apprezzate il sudore della mia fronte, su!).
E Ken Follett, code chilometriche a parte, è uno scrittore che merita.
Mentre sono in fila, ho la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con le altre persone e tutte hanno lo sguardo sognante di chi sta per incontrare il principe azzurro (Ken però ha più l’aria della fata turchina...). C’è chi ha portato con sé copie di vecchi romanzi, I Pilastri della terra è il titolo che va per la maggiore. C’è chi ha fatto carte false per venire, anche solo per dargli una sbirciata (io proverei a strofinargli la testa per vedere se esce il genio della lampada, ma rischio di essere impallinata dalle guardie del corpo).
“La cosa più bella è come riesce a creare tutti questi personaggi, tantissimi, e a tenerli tutti fino alla fine, senza dimenticarsi o farti dimenticare mai di nessuno” mi dice la signora dietro di me.
Io penso al mio libro preferito, I Pilastri, in effetti (di recente diventato una miniserie – non troppo ben fatta, a mio parere - trasmessa in 4 puntate da Sky). Ne rimasi incantata quando avevo solo sedici anni. E’ un libro che mi è rimasto nel cuore. Cosa mi piace? La storia corale, come diceva la signora sopra, certo, ma anche la psicologia che sa costruire nei personaggi. Le eroine di Ken Follett sono persone estremamente attuali, per esempio, donne che, anche se calate in un contesto storico antico, rifiutano di piegarsi all’uomo-padrone, vogliono pensare con la propria testa e amare seguendo il loro istinto e il loro cuore.
Le sue storie, anche se spesso sono immerse in atmosfere d’altri tempi, dal medioevo all’ottocento, per esempio, hanno sempre una connotazione moderna che facilita il lettore all’immedesimazione. Il suo linguaggio è semplice e diretto, tanto che ti dimentichi di essere col libro in mano e ti catapulti nella storia, la vedi scorrere davanti ai tuoi occhi.
Ma veniamo al libro in uscita, questo LA CADUTA DEI GIGANTI.
Qui la trama riportata dal sito che gli è stato dedicato (www.lacadutadeigiganti.it) dov’è anche possibile leggere il primo capitolo on line.
“I destini di cinque famiglie si intrecciano inesorabilmente attraverso due continenti sullo sfondo dei drammatici eventi scatenati dallo scoppio della Prima guerra mondiale e dalla Rivoluzione russa.
Tutto ha inizio nel 1911, il giorno dell’incoronazione di Giorgio V nell’abbazia di Westminster a Londra. Quello stesso 22 giugno ad Aberowen, in Galles, Billy Williams compie tredici anni e inizia a lavorare in miniera. La sua vita sembrerebbe segnata. Amore e inimicizia legano la sua famiglia agli aristocratici Fitzherbert, proprietari della miniera e tra le famiglie più ricche d’Inghilterra. Lady Maud Fitzherbert, appassionata e battagliera sostenitrice del diritto di voto alle donne, si innamora dell’affascinante Walter von Ulrich, spia tedesca all’ambasciata di Londra. Le loro strade incrociano quella di Gus Dewar, giovane assistente del presidente americano Wilson. Ed è proprio in America che due orfani russi, i fratelli Grigorij e Lev Peškov, progettano di emigrare, ostacolati però dallo scoppio della guerra e della rivoluzione.
Dalle miniere di carbone ai candelabri scintillanti di palazzi sontuosi, dai corridoi della politica alle alcove dei potenti, da Washington a San Pietroburgo, da Londra a Parigi il racconto si muove incessantemente fra drammi nascosti e intrighi internazionali. Ne sono protagonisti ricchi aristocratici, poveri ambiziosi, donne coraggiose e volitive e sopra tutto e tutti le conseguenze della guerra per chi la fa e per chi resta a casa.”
E’ il primo volume di una trilogia, abbiamo detto, un racconto epocale che inizia alle soglie del XX secolo (1911, per l’esattezza, con l’incoronazione di Giorgio V, per attraversare poi la Prima Guerra Mondiale, la Rivoluzione Russa (1° volume), la Seconda Guerra Mondiale (2° volume), fino ad arrivare alla Guerra Fredda (prevista per il 3° volume); eventi storici raccontati attraverso le vite di cinque famiglie appartenenti a paesi e continenti diversi.
Insomma, una cosina leggera leggera.
Prezzo a parte, dopo un consulto con la Ross, abbiamo decretato che forse, per un blog di amanti del genere sentimentale, tra i libri di Ken ne andasse meglio un altro, e per l’autografo del “Maestro”, la scelta è caduta su “Un luogo chiamato libertà”, che unisce un’ambientazione ottocentesca (tra Inghilterra, Scozia e America) a una bella storia d’amore ricca di colpi di scena.
Forza, fuori!,
mi esortano mentre cerco di fare qualche foto.
Come fuori? Dopo un’ora e mezza, neppure 10 secondi...? No...?
Ma già altre persone si accalcano intorno al banchetto per ricevere la grazia dalla santa mano santa di Ken. Non mi rimane che ritirarmi, stringendo tra le braccia il mio bottino.
Sylvia - La lettrice errante
Booktrailer italiano de LA CADUTA DEI GIGANTI: http://www.youtube.com/watch?v=oHGFG3eAosU