Complice il bianco e nero del film e la presenza di grandi attori che solo chi comincia ad avere i capelli bianchi conosce bene, viene spontaneo pensare che problemi del genere, negli Stati Uniti del terzo millennio, siano solo un ricordo lontano. Ma non è così.
Le associazioni che si adoperano per far imboccare alla società americana il vicolo cieco del creazionismo, in questi novant’anni che ci separano dai fatti di Dayton (la cittadina dove insegnava il professor Scopes), pur non avendo brillato per acume scientifico hanno dimostrato certamente grande fantasia. Con abili giochi di prestigio e doti camaleontiche, dall’iniziale pretesa di sostituire la teoria di Darwin con l’idea creazionista nuda e cruda, fondata direttamente sulla Genesi, sono passate a proposte volte ad affiancare nelle scuole tali insegnamenti a quelli scientifici, per poi approdare a una posizione apparentemente svincolata da testi sacri e temi religiosi, presentando le stesse idee sotto forma di una “teoria scientifica”, dal nome suggestivo di intelligent design, tesa a superare l’evoluzione darwiniana attraverso il riconoscimento della “necessità scientifica” della presenza di un’intelligenza creativa.
Quartier generale della Lega Anti-Evoluzione negli anni del processo Scopes
Tra iniziative legislative oscurantiste e pronunciamenti della Corte Suprema, il Discovery Institute, oggi il principale organizzatore della nuova offensiva creazionista, cambia ancora strategia. Da una parte viene portata avanti una campagna che ha come obbiettivo screditare la teoria dell’evoluzione biologica, trasformando ad arte le normali e salutari discussioni all’interno della comunità scientifica come segni dell’imminente crollo delle idee darwiniane. Dall’altra promuove da qualche tempo, in stati come Louisiana, Alabama, Florida, Michigan, Missouri e South Carolina, leggi che consentano, secondo una malintesa idea di libertà di insegnamento, la diffusione delle idee proprie del creazionismo, in affiancamento o in sostituzione di quelle ormai “messe in discussione” persino dagli specialisti. Uscito più volte dalla porta grazie al lavoro dei giudici della Corte Suprema, il creazionismo sembra poter rientrare dalla finestra sospinto dal venticello del discredito.
Accanto alle numerose iniziative di scienziati e divulgatori dedicate alla diffusione delle idee scientifiche della biologia, in questi ultimi anni ha fatto parlare di sé un nuovo Scopes. Non si tratta questa volta di un insegnante ma di un giovane studente liceale della Louisiana, Zack Kopplin, oggi alla Rice University nel Texas. Nel 2010 si è fatto promotore di una campagna d’opinione per abolire il “Louisiana Science Education Act”, la legge che consente alle scuole di quello stato di insegnare il creazionismo e la sua versione pseudoscientifica dell’intelligent design. Da allora il giovane studente di Baton Rouge è riuscito a attirare l’attenzione di molti scienziati, tra i quali decine di premi Nobel, e oggi lo stesso New York Times lo definisce il leader di un movimento studentesco contro la bad science. «Battersi per la scienza in Louisiana è battersi per la scienza in tutto il mondo - dichiara Kopplin - se cambiamo il punto di vista in Louisiana, lo cambiamo ovunque». Chiaro e semplice.
Zack Kopplin
Per ora la battaglia di questo giovane attivista e appassionato di scienza non ha avuto successo. Per tre volte consecutive la sua proposta di annullare la legge che favorisce l’insegnamento del creazionismo nelle scuole è stata respinta dal Louisiana Senate Education Committee. Ma Kopplin non si dà per vinto e dichiara che «Negli ultimi mesi ci siamo organizzati senza sosta per fare in modo che la gente contattasse chi aveva eletto per chiedergli di annullare la legge della Louisiana sul creazionismo. Abbiamo perso ancora quest’anno, ma stiamo facendo dei progressi, con un secondo voto a nostro favore». L’esito dell’ultima votazione, infatti, lo ha visto perdere per tre voti contro e due favorevoli, in crescita rispetto ai precedenti pronunciamenti.
Il governatore Bobby Jindal
Certo l’opinione del governatore della Louisiana, il repubblicano Bobby Jindal, lascia poco spazio a facili entusiasmi per un prossimo successo. Candidamente afferma che «La legge dice che se un professore vuole introdurre materiale e la scuola è d’accordo, allora può farlo. Non ho problemi con il fatto che una scuola del posto dica che vogliamo insegnare il creazionismo, c’è gente che ha queste credenze e allora insegniamo il disegno intelligente». E neanche alcune testimonianze rese durante l’ultima udienza lasciano ben sperare.Il senatore Elbert L. Guillory
Il senatore democratico Elbert L. Guillory, rappresentante di una forza progressista all’interno del Senato della Louisiana, ha manifestato le sue difficoltà nel pronunciarsi per l’annullamento del Louisiana Science Education Act a seguito dell’incontro con un guaritore. «Se non avessi avuto la mente aperta – dichiara il senatore illuminato - quando quest’uomo lanciava ossa nella polvere stando seminudo e pensando che non era scienza questa, non avrei avuto un beneficio per me stesso. Quindi voglio mantenere la mente aperta anche ad altre idee e culture».Dalla padella dell'opportunismo alla brace della creduloneria...
Grazie al governatore che, pensando più ai voti di chi lo eleggerà alle prossime elezioni, dà ai propri concittadini quello che vogliono infischiandosene di qualunque valenza educativa, e grazie al senatore con la mente aperta, nelle scuole della Louisiana si continueranno a diffondere idee contrarie ai risultati della biologia contemporanea. Siamo però all’inizio di un nuovo anno ed è di rigore l’ottimismo. Invece di subire il condizionamento delle tristi idee di politici troppo furbi o troppo ingenui, cercheremo di farci trasportare dall’entusiasmo di quel giovane studente della Louisiana e dalle sue parole di speranza: «È chiaro che alla fine vinceremo. Sta a chi fa le leggi decidere da che parte della storia vogliono stare».
Lui sta sicuramente dalla parte giusta.
pubblicato suCronache Laiche
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