In questi giorni D’Alema ha scatenato la rivolta della comunità omosessuale italiana. Durante una festa democratica, ad Ostia, la situazione gli è sfuggita di mano pesantemente come di solito non gli accade: farsi fare domande da giornalisti non compiacenti e che gli chiedono solo le cose a cui vuole rispondere e, ancora peggio, il tutto filmato e sbattuto sul web come i tempi moderni consentono, vera croce per i suoi metodi da regime stalinista: organizzazione ed obbedienza e silenzio.
Bisogna ammettere, con sottile ironia, che l’opinione di D’Alema si è molto evoluta sul tema “omosessualità” rispetto agli anni della sua gioventù. Sembra che esista ancora un dibattito registrato da qualche parte in cui le parole usate si avvicinano a mostruosità e aberrazione. Non è un segreto che negli anni 70 nel PCI di allora di discutevano i gusti sessuali degli iscritti per verificarne la compatibilità con il Partito.
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