Ho rubato l'odore dei sensiti ho sentito con il naso che mentiho tenuto ben stretto tra i denti il respiroper non far sapere i tormenti.
Ho sentito il rumore del cielodiventare ogni giorno più grandeho copiato i frastuoniche fanno anche gli alberiquando la vita è ingombrante.
Ho ingoiato il sudore del mareindossando le nuvole grigieho capito che tutto appartieneal resto che manca non solo se esiste.
Viverenon è abbastanza senon c'è distanza chenon ti permetta di desiderare.Perdersiper poi riprendersinon è dividersisiamo sostanza che non può sparire.
Ho strappato le ali dei sogniper cadere ogni volta sui tettipreferisco restare coi gatti sul mondoche tanto comunque ritorni.
E ti accorgi che quello che sentiha radice nel posto dei santima tradotto nei gesti dell'uomoche sbaglia ogni volta si torna perdenti.
Ho invitato le nuovi stagioniper cambiare la pelle del giornoho coperto ogni singola parte di pelledel corpo con petali e fiori.
Ho chiamato per nome coi santitroppo comodi troppo distantili ho convinti ad avere pauradi quelli che giocano a fare i potenti.
Viverenon è abbastanza senon c'è distanza chenon ti permetta di desiderare.Perdersiper poi riprendersinon è dividersisiamo sostanza che non può sparire.
Viverenon è abbastanza senon c'è una danza chenon ti convinca di poter volareliberi senza rinchiudersie infine arrendersia questa stanza che non sa dormire.
Mi sono accorto proprio adessoche non ha muri quest'invernodagli occhi passa solo ventoe porta via con se il rimpiantodi un cielo che non si è più spentoilludimi che adesso possovivere