La capanna incastonata tra i ghiacciai del monte rosa

Creato il 11 maggio 2013 da Pasquale Mattera @pasqualem85

A circa 3000 metri (2883 per la precisione) d'altitudine tra le vette ed i ghicciai valtellinesi (Monte Rosa), nel settembre 2009 è stato inaugurato un rifugio (Capanna Monte Rosa) che spicca agli occhi della gente come un diamante incastonato della roccia.
Una Costruzione di altissima teconologia, con un architettura all' avanguardia ed ecosoteinibile, infatti è diventata in pochissimo tempo anche un luogo di attrazione turistica.
Un progetto nato nel 2003 quando, il Politecnico di Zurigo, per celebrare il suo 150° compleanno, decise insime al club alpino svizzero (CAS) di realizzare un rifugio di montagna, dotato di altissima tecnologia ma al contempo compatibile con l'ecosistema circostante. La localizzazione viene individuata nella regione del Monte Rosa, riconosciuta a livello internazionale per i suoi ghiacciai (del Grenz e Gorner) e le sua vette tra cui spicca la Punta Dufour. All' epoca in quel comprensorio esisteva già dal 1895 un rifugio, che come potrete immaginare, richiedeva importanti interventi di ristrutturazione. Fu cosi che si decise di sostituirlo con il Gioiello che oggi sorge tra i ghiacciai, La capanna Monte Rosa
Questa incredibile costruzione è il frutto di un progetto durato sei semestri, della collaborazione di studenti e professori del politecnico di Zurigo, appartenenti a svariati settori (architetti, ingegneri, esperti dell' ambiente) e di alcuni periti esterni e memdri del CAS. L'edificio è completamente costruito in legno rinnovabile, e le sue fondamenta sono basate su acciacio e calcestruzzo ancorato nella roccia. Il rivestimento esterno è totalmente in alluminio, con spazi dedicati ad ampie vetrate ed una forma poligonale che gli dona le sembianze di un vero cristallo di Montagna. Il design si integra in modo perfetto con lo spelndido paesaggio alpino circostante.
 
Ma quello che caratterizza in modo particolare la capanna del Monte Rosa, é la sua impstazione energetica. Infatti questo gioiello della tecnologia, produce in modo autonomo il 90% dell' energia elettrica necessaria al suo massimo funcionamento. Ovviamente questo è stato reso possibili grazie all' impiano fotovoltaico integrato, costruito sulla facciata sud dell' edificio. L' energia in più che viene prodotta durante il giorno viene stoccata in appositi accumulatori (batterie) che all' occorrenza "donano" corrente a tutto l'edificio. Il restante 10% di energia viene recuperata da una centrale termica alimentata con olio di colza e da un' impiano di recupero di aria viziata che permettono di far fronte ai periodi di maggior dispendio energetico, ed alle condizioni meteo sfavorevoli.
Anche il calore ciene prodotto mediante uso di pannelli solari. Per quanto riguarda l'acqua è stato anche qui studiato e costruito un sistema di immagazinamento che permette, durante l'estate, il recupero d'acqua attraverso lo sciglimento della neve e dei ghiacci, in un grande serbatoio, cosicchè possa essere disponibile ed utilizzabile anche nei mesi invernali . Anche gli impianti idrauli sono sviluppati sencondo il principio ecosostenibile. Ad esempio le acque grige, vengono recuperate attraverso apposito filtraggio e riciclate per gli sciacquoni dei servizi igienici.
Anche se aperto al pubblicoi tecnici del politecnico di Zurigo hanno fatto del rifugio un centro di ricerca e sviluppo negli ambiti dell' efficienza energetica e delle tecnologie edili. Inoltre funge da centro informazioni di diversa natura sul clima e sui parametri di efficientamento (ad esempio sull’acqua o sull’energia accumulata), attraverso un complesso sistema informatico. Questo non solo per migliorare (per quella piccola percentuale che resta) le efficenze della capanna, ma anche per innescare circoli viziosi e virtuosi nella direzione dell' edilizia sostenibile.
Tramite il sistema informatico è possibile prevedere cosa succederà nella capanna nei 3/4 giorni successivi (previsioni meteo, flusso di persone) pianificando, in questo modo intelligente, l’uso dell’energia ,risparmiando quella proveniente dalla centrale termica non vogliamo usare, sostituendola con l’energia solare che è possibile invece utilizzare ad limitum (illimitatamente).
Se una costruzione di questo livello è possibile su vette di 3000 metri, è possibile ovunque.... Guarda le foto...



 Il carburante del futuro non è il petrolio, il nucleare ed il carbone, ma L' INTELLIGENZA !!!
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