All’interno dei trentaquattro volumi delle Impressions de voyage pubblicati nel 1842, La cappella gotica rappresenta la narrazione romanzesca più lunga compresa nel racconto del viaggio da Napoli a Palermo. Alexandre Dumas, infatti, nella descrizione dei luoghi incontrati durante i suoi viaggi, indulge ampiamente a parlare dei miti e delle leggende ad essi legati. Anche in questo caso, la visita alla piccola cappella nobiliare è occasione per questo che è racconto gotico ma anche di cappa e spada, in cui non mancano note divertenti, come nella descrizione delle fisime tipiche della nobiltà sicula o nella caratterizzazione del giovane don Ferdinando, ora pusillanime ora ardimentoso. Un piccolo romanzo che si inserisce pienamente nella tipica produzione di Dumas padre, più noto per opere come Il conte di Montecristo e I tre moschettieri, ma anche ottimo drammaturgo ( fu autore del primo grande dramma storico romantico ) e prolifico scrittore di cosiddetti romanzi d’appendice, o feuilleton, di grandissimo successo in ogni epoca, saccheggiati in lungo e in largo per riduzioni cinematografiche. Qualcuno, decisamente snob, bollerebbe la sua scrittura di serie b; di certo è uno degli scrittori più amati di tutti i tempi. Riscoprire questi gioiellini meno noti, riproposti ai lettori dalla collana Il divano di Sellerio, è una occasione decisamente da non perdere.
(di Alessandra Farinola)