Il salone principale si presenta molto ampio sia in larghezza, lunghezza e altezza, le memorie delle persone più anziane, raccontano che qui la comunità si radunava nei giorni di festa per ballare, devo approfondire.
L'azzurro è il colore dominante, una aiuola con dei fiori e un arbusto è l'unico elemento decorativo, un volo di rondini nel cielo azzurro fanno da contorno.
Il cornicione che delimita il soffitto dalle pareti è interrotto in tutti i quattro lati da quattro piccoli affreschi che hanno per tema il mare.
Girando nelle altre piccole camere altri particolari di quel che resta di questa casa Signorile, hanno attirato la mia attenzione.
Questa lavorazione in gesso dovrebbe essere l'entrata della cappella di preghiera personale del Prelato Noaro. Qui ancora oggi il profumo d'incenso è facilmente percepibile.
Questa invece è il retro della porta ovvero l'interno della cappella. Nella parte color ocra, forse, era collocato lo stemma in marmo risalente al 1700 riproducente i vessilli del Noaro. Ne parlai qui
Vi sono poi due rampe di scale che finiscono nel nulla. Quella sopra è una di queste. Mi è difficile pensare, visto la volta così bassa, che potessero condurre da qualche parte. A questo elemento architettonico non riesco a dare una risposta, non potrebbe essere altrimenti considerato che non sono un tecnico. Allora chiedo il vostro aiuto visto che tra i miei lettori ve ne sono e anche alcuni molto esperti. Di seguito altre fotografie.
Qui il link per vederle con Picasa. Un piccolo tour in una casa che spero un giorno vedere recuperata come museo, un luogo questo a cui non riesco dare altra collocazione nel nostro Borgo. Nei prossimi giorni pubblicherò il volto del prelato Noaro.