L’impronta personale del regista Antonio Nobili appare chiaramente fin dall’ingresso del pubblico in sala, il quale si trova davanti ad una composizione di corpi piegati su se stessi e vestiti di nero in quella che si rivelerà essere la veglia funebre di Antonio Maria Benavides. In Casa di Bernarda Alba Nobili sottolinea, con l’utilizzo delle geometrie nei corpi e suoni asfissianti come l’aria calda andalusa che investe le pareti della casa, l’influenza imperante della tirannica Bernarda, vigile e critica su tutto ciò che entra nelle sue pareti domestiche, senza lasciare intravedere nessuno spiraglio di indulgenza.
TeatroSenzaTempo Accademia di Arti Drammatiche e Produzione di Spettacoli Teatrali presenta “La casa di Bernarda Alba” di Federico Garcia Lorca, composta nel 1936 e portata in scena per la prima volta a Buenos Aires nel 1945.
Al calar delle luci e chiuse tuttele porte la storia prende vita rivelando, in un concerto di pianti sapientemente coordinati, una serie di volti bianchi, disumani, quasi decomposti, la cui studiata privazione di connotazioni femminili anticipa la progressiva perdita di identità e umanità delle figlie di Bernarda che, passate sotto la tutela di una madre fortemente legata alle convenzioni sociali e morali di un’Andalusia rurale e bigotta, si vedranno costrette ad una sorta di clausura insopportabile. Le figlie si presentano quindi da subito legate ad un rituale, inquadrate in un rigido schema, che la situazione del funerale rinforza ed esalta.