Considerando tutti gli aumenti che il governo ha deciso di applicare
- in maniera diretta e indiretta - alle abitazioni degli italiani si prevede un anno nero per la casa! Si parte dalla madre di tutte le tasse immobiliari, ovvero, l'Imu. Per mettere un poco d'ordine nella confusione della aliquote comunali, il governo ha deciso che a giugno si pagherà l'aliquota base (0,4% della base imponibile per la prima casa, lo 0, 76% sulla seconda casa). Ma la batosta è solo rimandata a dicembre quando gli aggiustamenti delle aliquote fatte dai comuni e dallo stesso governo centrale (che si è riservato la facoltà di aumentarle sulla base del gettito della prima rata) potrebbe letteralmente mandare in fumo la tredicesima delle famiglie. L’Imu, oltre a comportare un aggravio considerevole rispetto alla vecchia Ici, è una tassa piena di squilibri e contraddizioni. In primis, avvantaggia le case sfitte rispetto a quelle locate. Per quest'ultime infatti il prelievo patrimoniale si aggiunge alle imposte sui redditi. Prevede, inoltre, un incremento di tassazione anche per i fabbricati rurali (prima esenti dall'Ici e nonostante le detrazioni previste dalla modifiche al ddl), e per le case storiche. Quest'ultime, infatti - nonostante la riduzione a metà dell'imponibile Imu -hanno perso gran parte delle agevolazioni Irpef. E che dire della decisione di "graziare" le fondazioni bancarie, ma non gli anziani nelle case di riposo? Se per gli immobili
in Italia c'è l'Imu, all'estero c'è l'Ivie (che si applica con effetto retroattivo a partire dal 2011). Il prelievo è pari allo 0,76% della base imponibile, con tempistiche di pagamento analoghe a quelle dell'Irpef. Ancora non è chiaro, però, come si debba determinare l'imponibile per gli immobili ubicati nei paesi dello See (
Spazio economico europeo): se si fa riferimento all'imponile delle imposte patrimoniali o sui trasferimenti vigenti nel paese di ubicazione. L'ultima sorpresa è venuta dalla copertura finanziaria alla riforma del lavoro. Il governo ha infatti previsto una riduzione dal 15% al 5% dello sconto forfettario previsto per chi dichiara con l'Irpef i redditi da locazione di immobili. Altri aumenti Irpef graveranno su tutti i contribuenti e per inclusione anche sui proprietari di immobili. Si tratta dello sblocco delle addizionali comunali, che si aggiunge all'aumento dell'aliquota base dell'addizionale regionale dallo 0,9% all'1,23%, operante già dal 2011.