Non giudica sul fatto ma sul diritto: è giudice di legittimità Ciò significa che non può occuparsi di riesaminare le prove, bensì può solo verificare che sia stata applicata correttamente la legge e che il processo nei gradi precedenti si sia svolto secondo le regole (vale a dire che sia stata correttamente applicata la legge processuale, anche in relazione alla formazione e valutazione della prova, oltre che quella del merito della causa).
Dunque tutto questo urlacchiare nei Telegiornali che i due "sono innocenti" è inesatto: la Corte di Cassazione ha trovato soltanto che "in relazione alla formazione e valutazione della prova" è stato fatto qualche errore. Si saprà meglio quando si leggerà la sentenza ma, data l'abilità dell'Avv. Bongiorno, che ha saputo far assolvere persino Giulio Andreotti, c'è da supporre che è lì l'appiglio. Più volte, nelle interviste, l'Avv. Bongiorno aveva accennato al DNA di Raffaele Sollecito trovato sul gancetto del reggiseno della povera Meredith... E' lì che, grazie alla sua abilità, ha lavorato smontando quella prova perché acquisita non con tutte le precise modalità inattaccabili che in punta di diritto ci volevano.
Quello che mi fa riflettere, però, è un'osservazione di mio marito: la Cassazione annulla un Processo se trova una irregolarità e, se lo ritiene opportuno, rinvia ad altro Processo, come è già accaduto per questi due imputati, ma non assolve nessuno, perché non può farlo, non ne ha facoltà né questo è il suo compito. Dunque? Dunque l'assoluzione e l'innocenza sono espressioni errate chiunque le usi, ciò nonostante lo fanno: avvocati, giornalisti e persino su Wikipedia, alla voce "Giulia Bongiorno", si legge: Nel 2008 ha assunto la difesa di Raffaele Sollecito, uno degli indagati per l'omicidio di Meredith Kercher, noto come delitto di Perugia dove l'imputato è stato condannato a 25 anni di reclusione in primo grado[9], poi assolto per non aver commesso il fatto il 3 ottobre 2011 in secondo grado[10]. Condannato di nuovo a 25 anni il 30 gennaio 2014, poi assolto in Cassazione il 27 Marzo 2015. Certo la magistratura italiana non fa una bella figura in questa come in altre sciagurate storie.
Giulia Bongiorno con il suo assistito Giulio Andreotti