Se c'era ancora bisogno di dimostrare che il vero e reale problema di questo paese è la sua classe dirigente oggi la prova definitiva è arrivata.
Con la protesta orchestrata da un gruppo, trasversale, di parlamentari si è dimostrato che il vecchio detto che il pesce puzza dalla testa è sempre attuale e veritiero: l'atteggiamento di questi signori, è esemplificativo di come la cosiddetta classe dirigente si occupa più che altro del proprio tornaconto personale e ha così poco a cuore la cura di quelli generali, di quelli di coloro che all'alto ruolo li hanno eletti, che preferiscono abbandonare a metà il mandato, pur di intascare il ricco vitalizio.
Se anche è vero che la riforma dei vitalizi, così come è stata presentata, è chiaramente una furbata dei vecchi parlamentari, quelli che hanno realmente in mano il potere, che si sono comunque garantiti il malloppo per intero, la risposta dei "giovani" parlamentari non è certo quella di persone sensibili alla giustizia e all'equità e alla necessità di far tutti sacrifici in questo difficile momento, perché altrimenti avrebbero chiesto che i tagli venissero estesi in modo equanime a tutti i parlamentari, senza distinzione di anzianità.
Invece essi chiedono di avere anche loro per intero il privilegio ingiusto che quelli si sono mantenuti, invocando per altro il principio dei "diritti acquisiti", considerati intoccabili, proprio mentre lo stesso parlamento da loro formato si sta approntando a fare strame dei diritti acquisti da milioni di italiani, che per averli hanno lavorato duramente per una vita intera e che nemmeno sono paragonabili alle ricchissime prebende dei signori della politica.
Tutto questo non fa che confermare la assoluta necessità di una sostanziale riforma istituzionale, che dimezzi immediatamente il numero dei parlamentari e di tutto il personale politico e para-politico del Paese e i loro emolumenti.
I cittadini non ne possono più di vedere una classe politica autoreferenziale e aliena dalle reali esigenze dello Stato e del suo popolo: la misura è ormai quasi colma e le reazioni dell'opinione pubblica potrebbero iniziare a prendere forme non soltanto pacifiche, ma sembra che certe persone non riescano nemmeno a vere a un metro dal proprio naso.
Sperare che questo parlamento possa auto-riformarsi è impensabile; che la riforma la possa fare il Commissario Monti è difficile pensarlo. La via d'uscita sembra ancora lontana e soprattutto difficile da raggiungere senza difficoltà anche gravi.