Si è partiti da un gruppo di eunuchi che prestavano i loro servigi in Corea presso le corti dell’antica dinastia Chosun, tra la metà del 16° secolo e la metà del 19°, 81 in tutto. È emerso che mediamente vissero tra i 14 e i 19 anni più a lungo dei loro coevi non castrati. Tre di loro erano addirittura centenari, mentre l’incidenza attuale di persone che raggiungono o superano i 100 anni è di 1 su 3500 in Giappone e 1 su 4400 negli USA.
Questo fa ritenere agli autori “che sia l’ormone maschile, il testosterone, a ridurre la durata della vita dei maschi”. E che tutto ciò sostenga la teoria secondo la quale la riproduzione legata al testosterone faccia pagare un prezzo che ha a che vedere con l’aumento del rischio di malattie cardiologiche e di tumori e con l’indebolimento del sistema immunitario.
Erano già stati realizzati studi animali sul tema, per esempio i ratti castrati sopravvivono da 24 a 27 mesi in più dei loro compagni più fortunati
I precedenti studi sugli umani si contraddicevano poiché, per esempio, mostravano un aumento della durata della vita tra i pazienti psichiatrici castrati e non tra i cantanti.
Dunque? Vi solletica l’idea? Ci state facendo un pensierino? Oppure meglio un giorno da mandrillo che cento da cappone?
Tanto più che gli Scienziati ipotizzano che la vita si allunga solo se i maschietti si castrano da ragazzini. Gli eunuchi, infatti, venivano alleggeriti dei loro gioielli prima dell’adolescenza, dunque non si conoscono gli effetti sulla durata della vita di un intervento effettuato in persone più adulte.
Quindi nessun dubbio, vero?