Uso interno: per i crampi intestinali e gastrici e per il trattamento dell’asma, trattamento di affezioni vascolari ed epatiche come l’ittero, la colecistite o la litiasi (calcolosi), problemi di nervosismo e di insonnia per il lieve effetto sedativo.
Uso esterno: affezioni dermatologiche, in particolare le verruche causate da alcuni tipi di papillomavirus, grazie alle sue proprietà antimicotiche. Combatte l’eczema, la tigna e le ulcere.
Vi sono anche altre proprietà terapeutiche che ha la celidonia, fra queste l'aumento del calibro delle arterie coronarie che la rende utile al trattamento dell’aterosclerosi, perché riduce il battito cardiaco e la pressione arteriosa, ma non è efficace nei confronti dei problemi di pressione dovuti al sistema renina-angiotensina-aldosterone.
Della celidonia si usano le parti aeree della pianta, il suo lattice (o linfa gialla) e le radici. Bisogna comunque fare attenzione, perchè a fronte delle sue innumerevoli proprietà, la celidonia è una pianta tossica che contiene: alcaloidi (1%) molto potenti, come la berberina, la coptisina, la chelidonina, la sanguinarina e l’allocriptopina.
Dosaggio
- Per l’uso esterno, sui calli, i duroni e le verruche, si applica una piccolissima dose di succo fresco facendo attenzione a non toccare le parti sane della pelle per evitare di provocare irritazioni. È possibile cogliere e frantumare da soli la pianta e applicare 2 o 3 volte al giorno una goccia di lattice direttamente sulla zona da trattare.
- Per uso interno, fare un infuso o un decotto di foglie, 3 volte al giorno. Lasciare in infusione per qualche minuto 5 g di foglie al massimo, in acqua bollente. Il gusto è particolarmente amaro.
- Esistono anche delle capsule e delle preparazioni omeopatiche per trattare i problemi epato-vescicolari.
Come accennato precedentemente, essendo la celidonia una pianta tossica, per la presenza di sostanze attive alcaloidi, bisogna assolutamente evitare un trattamento prolungato o superare le dosi e le quantità prescritte per la preparazione di infusi o tisane; inoltre non bisogna ingerire la pianta fresca né il lattice, che è altamente corrosivo per le mucose. Dosi elevate possono inoltre risultare tossiche per il fegato (epatiti).
Per questi motivi è bene tenere presenti le controindicazioni a cui si può andare incontro: non assumere in gravidanza, vietata ai bambini a causa della sua tossicità. Se sono state assunte dosi eccessive di celidonia, esiste un rischio elevato di gravi irritazioni della mucosa digestiva, con sintomi come nausee, vomito, diarree gravi e quindi rischio di disidratazione. Anche il lattice è altamente corrosivo per le mucose. L’assunzione di dosi ancora più elevate può provocare gravi disturbi nervosi e l’ingestione massiccia di questa pianta può essere mortale.