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La censura di Facebook ai danni dell’informazione

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Proprio poco tempo fa ci lamentavamo di Facebook –noto social network che vanta milioni di iscritti di ogni età- e del non poter segnalare materiale sessista al suo interno e proprio oggi tutte noi di un altro genere di comunicazione siamo state bloccate dal social network a causa della pubblicazione di un video.

Il video incriminato contiene una serie di scatti di donne a seno nudo il quale rappresenta una protesta contro la chiusura dell’ospedale Valdese di Torino ma per i tanti che ci hanno segnalato il tutto è ritenuto offensivo e facebook prontamente ci ha bandito temporaneamente a causa di materiale ritenuto non rispettoso degli standard della comunità di face book, standard, che ci teniamo a sottolineare, vengono ogni giorno violati da innumerevoli pagine che fanno passare link e video offensivi nei riguardi non solo delle donne ma anche di bambini malati e altre fasce ritenute “deboli” come ironia!

Nonostante le nostre intenzioni siano quelle di informaresensibilizzare e far pensare su determinate  tematiche non siamo nuove nel vedere il nostro lavoro bannato e censurato: ci capitò con un articolo riguardante l’infibulazione femminile, ci è successo oggi con la protesta di chi non vuole vedere chiuso un ospedale e ci succede ogni giorno quando sono presenti link sulle nostre pagine che forse vanno a trattare delle tematiche che i tanti, che ci danno delle bacchettone moraliste, preferiscono non vedere.

La gente protesta per l’ospedale di Valdese e numerosi sono gli articoli scritti a riguardo e sul web è possibile trovare anche una petizione:

Vogliono chiudere l’Ospedale Evangelico Valdese di Torino, punto di riferimento per la città e la provincia. Un polo di eccellenze che andrebbero disperse nel calderone delle Molinette, andando ad aggravare le già lunghe liste d’attesa per gli interventi.  Perchè mentre si sono appena ristrutturate le sale operatorie, e la ristrutturazione ancora in corso con una spesa di oltre sei milioni di euro (nostri soldi), si vuole buttare tutto trasformando la struttura in una casa di riposo? Il Valdese opera ogni anno con 7.000 interventi chirurgici, segue 4500 malati oncologici, effettua 800.000 prestazioni di laboratorio, 600 interventi per tumore al seno. Numeri di tutto rispetto che non giustificano la chiusura del sito. Opponiamoci allo smantellamento della sanità in Piemonte, opponiamoci firmando la pertizione all’assessore Paolo Monferrino: non distruggiamo una struttura che funziona bene per ridurci a peregrinare nella megalopoli ospedale Molinette, dove non ultimo, l’umanità che dimostra quotidianamente il personale tutto, verrebbe annichilita.”

Si parla quindi di un problema reale, sentito dalla popolazione, serio e veritiero il quale non merita assolutamente la censura. Più di Trecento donne si sono fatte fotografare a seno nudo da tre fotografi e le loro fotografie sono diventate il video che ha l’unico scopo di sensibilizzare tutta la città di Torino sul problema della chiusura dell’Ospedale il quale rappresenta anche un punto di riferimento per tutte quelle donne che combattono contro il tumore al seno (ecco spiegato il motivo del nudo).

Ogni giorno riceviamo un sacco di segnalazioni su pagine che pubblicano materiale sessista.

Ogni giorno leggiamo commenti raccapriccianti a corredo di video o di news che hanno come protagonista una donna (nel 99% dei casi è sempre presenta la parola troia).

Ogni giorno  sono presenti su facebook immagini che rasentano il porno nella sua forma più lesiva per la dignità femminile spacciate come immagine ironiche.

Ogni giorno vediamo pagine con contenuti che inneggiano e incitano alla violenza, al nazismo, all’ omofobia , al maltrattamento degli animali ecc ecc.. .

E face book-aiutato anche da chi ha segnalato la nostra pagina- cosa fa? Censura noi e l’informazione.



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