La fisica ci spiega con quale frequenza si sgrulla Fido
di Anna D’Errico
Come hanno giustamente fatto notare in un articolo del blog della “MIT Technology Review”, c’è stata fino a questo momento una domanda fondamentale che, se possiedi un cane, non ti ha fatto dormire la notte: con quale frequenza si sgrulla Fido quando esce dall’acqua e tutto compiaciuto inizia a scrollarsi innaffiando chi gli sta accanto?
Dopo il bagnetto, una bella sgrullata.
Andrew Dickerson e i suoi colleghi del College of Engineering del Georgia Institute of Technology di Atlanta, negli Stati Uniti, hanno trovato la risposta e l’hanno illustrata in un articolo pubblicato su arXiv. Non solo: hanno sviluppato un modello matematico che permette di riprodurre la dinamica dello sgrullamento negli animali con pelliccia.
Gli amici a quattro zampe (cani, ma anche topi, gatti e orsi) sono stati ripresi durante le loro migliori performance all’uscita dall’acqua ed è stata poi studiata la dinamica con la quale le gocce di liquido sul pelo degli animali vengono schizzate via. Ammettiamolo: in questo, i nostri pelosi coinquilini sono meglio di una centrifuga. E i fisici spiegano in che modo. L’acqua dopo il bagnetto viene trattenuta dal pelo dell’animale e vi rimane attaccata grazie alla tensione superficiale tra la superficie delle goccioline e l’aria con la quale sono a contatto. Poi l’animale inizia a compiere una serie di torsioni in cui l’impulso parte dalla testa e si propaga lungo tutto il corpo fino alla coda. Durante questo movimento la forza centripeta alla quale sono sottoposte le gocce d’acqua supera la forza che le tiene attaccate al pelo e così le gocce vengono lanciate all’esterno. I ricercatori hanno studiato il periodo di oscillazione della pelle durante questo movimento. E hanno scoperto che la frequenza di oscillazione dipende (attenzione!) dal raggio dell’animale: più la bestiola è grande, più lento sarà il movimento e quindi minore la frequenza di sgrullamento. Per la precisione, preparati a una frequenza di 4,3 Hertz se possiedi un labrador retriever, di 27 Hertz se invece hai un topo e di 4 Hertz se sei il padrone di un grizzly. E proprio 4 Hertz è il valore al quale tende asintoticamente la frequenza al crescere delle dimensioni dell’animale.
I risultati non sono però interessanti solo per i possessori di animali. Anche i programmatori di animazioni ne trarranno giovamento. Infatti grazie a questo modello sarà possibile riprodurre al computer movimenti più realistici e di maggiore impatto.
Ora puoi dormire più sereno.