La "Chiara" di Dacia Maraini

Creato il 18 dicembre 2013 da Pasquale Allegro

 
di Pasquale Allegro Invece di iniziare un articolo con le solite direttive sulla notizia, le regole del come quando perché e blablabla, a volte si potrebbe spalmare sulle prime righe un dettaglio che offra il senso a tutto il resto. Ad esempio: Dacia Maraini è una scrittrice impegnata spiritualmente.E un incipit così non poteva che ispirarsi al suo nuovo libro, “Chiara di Assisi. Elogio della disubbidienza”, ritratto di una santa, di una donna speciale, povera tra i poveri eppure così impregnata di senso civico; così come la Maraini, marchiata a fuoco come scrittrice delle donne per l’impegno in prima fila contro il femminicidio e l’attenzione particolare nei confronti delle mistiche cristiane.Tra le più note scrittrici contemporanee, con una vasta opera che spazia dalla narrativa al teatro, dalla saggistica alla poesia, sempre con la stessa espressività ovattata e dolente, l’autrice toscana è stata ospite della libreria Tavella di Lamezia Terme. Strano vederla comodamente impressa su uno sfondo zeppo di libri, lei che per un costante vagare da un paese all’altro ha subito “La seduzione dell’altrove”, itinerario di viaggio narrato come fosse un sogno da abitare; così quanto scontato ritrovarla con il tipico foulard che le fuoriesce dai collettoni della camicia, in un blu notte e fantasia di corallo,con i suoi occhi blu, più accesi nella cornice di matita e rimmel, con lo sguardo carezzevole che ti seduce anche nella lontananza di un’ultima fila in fondo.A presentare il libro insieme alla scrittrice: Rosa Tavella, medico impegnato nel sociale e in politica, che ha ricordato “la capacità di Dacia di trasportare nel tempo i suoi lettori”, e il privilegio creativo di mutare “la parola in corpo” restituendo i personaggi “nella loro fisicità”; e Katia Stancato, economista sociale nonché autrice di un volume che racconta la Calabria come terra di riscossa, così come la mistica d’Assisi nel racconto della Maraini: “La figura di Chiara si staglia potente – attesta la Stancato – grazie al fascino di una grande libertà e di una contemporaneità inaspettata”.Libertà e contemporaneità che l’intento narrativo della Maraini permette di cogliere nel ritratto civile di “una Chiara che combatte per le proprie idee­­ ­­- spiega la scrittrice – anche quando la Chiesa non le accetta, ma sempre nel rispetto e nell’ubbidienza”. Da qui il titolo del volume, l’elogio di uno stile controcorrente: in un Medioevo clericale tendente ad accumulare ingenti ricchezze, una docile donna di fede “predica il rifiuto della proprietà e chiede il privilegio della povertà”.Così oggi, in un movimento di trasposizione che non ha bisogno di chissà quale operazione di fantasia, “all’interno di una cultura del mercato in cui tutto è in vendita – continua l’autrice – in cui i bambini e gli anziani non contano perché non producono”, quella di Chiara sarebbe stata una voce fuori dal coro.Così come in un altro libro della Maraini, in cui una bambina guida la rivoluzione dei giocattoli contro la prepotenza dell’Uomo d’affari. Contro la mercificazione niente di più straordinario di una piccola donna.
versione integrale dell'articolo pubblicato su "L'ora della Calabria - Macondo", 18/12/2013

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