Il vino non lo ho assaggiato, quindi non posso commentarlo. Sarà disponibile, dice il produttore, solo nei prossimi giorni, prima a ProWein (15 – 17 marzo) e poi a Vinitaly (22 – 25 marzo).
Ma intanto possiamo anticipare qualcosa spulciando fra le note della scheda tecnica. Si tratta di una cuvée da uve Chardonnay e Pinot Nero, coltivate sulle colline e sui pendii montani della Val d’Adige trentina. La tipologia del dosaggio lo colloca nella categoria brut e riposa sul lieviti per almeno 24 mesi prima della sboccatura. Fra le note sensoriali “il perfetto equilibrio fra acidità e struttura”. L’etichetta è pulita ed essenziale e riporta sul fronte il disegno elegante di una chiave finemente lavorata. Il suo nome, Clé (chiave), fa l’occhiolino alla suggestione della lingua francese. Chiave di cosa? Magari più avanti il produttore lo spiegherà. A me piace pensare che il TRENTO, e solo TRENTO, sia la chiave per aprire la serratura del Trentino enologico. Ma forse questa è anche la chiave della porta del Trentino, la Val d’Adige meridionale. Oppure la chiave, il metodo classico, per aprire il cuore.