La chiesa e gli dei di Silvio

Creato il 15 aprile 2011 da Albertocapece

Chissà adesso come la Chiesa come contestualizzerà Priapo. Ma sì, la statuetta del dio con il pene smisurato che girava nelle cene eleganti, secondo la testimonianza di alcune partecipanti. Ammirato e baciato con fervore dalle commensali. Un rito pagano della fertilità, le cui tracce si trovano dovunque ai bordi del mediterraneo e che a Pompei sono pudicamente coperte, acciocché i custodi possano intascare opportune mance per scoprire le raffigurazioni.

Qui non è più una bestemmia che dopotutto è nel contesto teologico, qui sono riti diversi, dei minori e inquietanti che intrallazzano col potere e anche con le minorenni. E’ la filosofia del Capo che deborda e diventa esempio, si espande e priapizza attraverso la televisione. Si fa verbo irregolare dell’anomalia: pompei? pompetti!

E allora come la mettiamo? Escluso che il nuovo dio possa trovare asilo nelle chiese, neanche come stravagante cero votivo, bisognerà trovare una qualche contesto che possa assolverlo e magari metterlo nella categoria degli ex voto. 

Non vorrei essere nei panni del cardinal Bertone che dopo il processo breve si trova anche alle prese con il pene lungo. Certo è difficile contestualizzare un rito pagano. Ma se pàgano… Questione di sfumature, anzi di accenti.