Martin Mystere
illustrazione di Giancarlo Alessandrini
Lunedì scorso vi ho riportato il messaggio scritto da Alfredo Castelli, messaggio con il quale il creatore di Martin Mystere smentiva le voci inerenti la chiusura della testata dedicata al detective dell'impossibile (se volete leggere il post non vi resta che cliccare QUI).
Il messaggio di Castelli, diffuso attraverso la mailing list degli appassionati lettori di Martin Mystere, avrebbe dovuto placare la discussione e restringere la notizia al campo delle voci prive di fondamento. Così non è stato, dal momento che i redattori del blog PQEditori, certi di stare dalla parte del giusto, ci hanno tenuto a fare una doverosa precisazione su Martin Mystere.
Nel nuovo post dedicato all'argomento scrive Ivano Garofalo:
"La notizia pubblicata si basa su solide fonti e dati oggettivi e non su una presunta ricerca di gonfiare gli ascolti. Non possiamo rivelare le nostre fonti per correttezza, ma vi possiamo offrire un dato oggettivo, che dovrebbe far riflettere.
Un’albo Bonelli si compone di 94 tavole, per ogni tavola l’editore paga 140 euro, almeno su Martin Mystere, poi si devono aggiungere i costi della sceneggiatura, del letterista e della cover, che non costa meno di 500 euro. A questi costi si devono aggiungere i costi della testata, ovvero degli amministrativi, che vi lavorano.
Un buon 30% del costo di copertina deve essere impiegato per la stampa, successivamente vi sono i costi di distribuzione; ma non finisce qui, all’edicolante spetta il 10% del prezzo di copertina e nel compito si devono inserire, anche gli oneri fiscali.
In questa situazione la Sergio Bonelli Editore per raggiungere il punto di pareggio tra costi e ricavi deve vendere circa 35 mila copie al mese di ogni testata.
Il buon prof. Mystere si attesta stabilmente al disotto delle 30.000, quindi risulta in perdita ed è questo il motivo, che lo porterà alla chiusura.
Se quanto scritto risulta infondato vi invitiamo a segnalarci l’errore e non tarderemo a rettificare."
Un'analisi molto accurata, dunque, che sembrerebbe avvalorare la tesi di PQEditori. Se non fosse che Alfredo Castelli oggi stesso ha scritto un altro messaggio nel quale smentisce definitivamente la notizia. Sulla mailing list riporta il messaggio scritto in calce al post di Garofalo)
"Spettabilissimi Nipoti,
A titolo di informazione allego un mio secondo messaggio al sito PQEditori che spiega le ragioni della notizia della chiusura.
Garantisco che questo mio secondo commento alla notizia sulla possibile chiusura di Martin Mystère sarà anche l'ultimo, perché da sempre cerco di evitare polemiche internettiane, soprattutto se possono dare l'impressione che servano a tirare acqua al mio mulino; mi limito a "segnalare l'errore", come ha chiesto espressamente di fare Ivano Garofalo "se quanto scritto risulta infondato".
"La notizia si basa su solide fonti" ¬ è scritto; vorrei ricordare che le fonti più solide su Martin Mystère sono/siamo la direzione della casa editrice e io, e di chiusure, grazie al cielo, non se ne parla. Di tanto in
tanto, mysteriosamente, questa ferale previsione ritorna sulle pagine di Internet, e se rispondesse al vero, il BVZM non dovrebbe essere più nelle edicole fin dalla fine degli anni '90.
Il dato "oggettivo", sempre grazie al cielo, oggettivo lo è assai poco. Per la cronaca Martin Mystère ha 160 pagine e non 94, e impone calcoli diversi; per Martin Mystère Bonelli non paga 140 Euro a tavola, ma paga spesso di più (il che peggiora addirittura le cose), la valutazione del costo della stampa invece è totalmente sballata in eccesso. Per farla breve, mi domando come si possa ottenere un punto di pareggio "oggettivo" (operazione particolarmente complessa e basata su molti parametri che variano di testata in testata) senza almeno conoscere costi, tirature e vendite esatte. Ciò che conta è che, almeno per ora, (terzo "grazie al cielo") Martin Mystère non risulta in perdita.
Grazie per l'attenzione
Alfredo Castelli"
Insomma, due a zero per il Buon vecchio zio Alfred.