La CIA manda Angela nel pallone

Creato il 12 luglio 2014 da Zamax

L’importanza dei servizi segreti è in genere grandemente esagerata. Tutti i filosofi con la testa sulle spalle, come me per esempio, lo sanno istintivamente, senza neanche stimare necessario mettere in moto la ragione: il disgusto per le vane fatiche è anzi il primo segno della salute del vostro cervello. Un’altra cosa che menti limpide e forti non stimano necessario provare è il fatto che ci si spii volentieri anche tra alleati, giacché il tutto il mondo la gente pensa che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Che in Germania abbiano pescato due piccioncini al soldo dei servizi segreti americani, un agente dei servizi segreti tedeschi e un funzionario del Ministero della Difesa; che queste due pedine possano essere solo la punta dell’iceberg di una rete di spioni al servizio degli USA in Germania; che gli americani potessero sentire cosa cinguettava la Merkel al telefono, magari al suo maritino; tutto questo non scuote affatto le nostre convinzioni. Tra uomini di mondo, ai vertici del mondo, son cose che si danno per scontate. Se nascono problemi c’è sempre modo d’intendersi a quattr’occhi. Che la Germania abbia espulso il capo degli 007 Usa a Berlino è perciò un fatto grave. Ciò significa che la Merkel ha voluto pagare un tributo all’indignazione di un’opinione pubblica istupidita dai media. Non credevo che Angela potesse giungere a questo punto, nonostante un politico viva sempre necessariamente in simbiosi con una certa dose d’opportunismo. Che il 7-1 inflitto dalla Mannschaft al Brasile le abbia dato alla testa, facendola sentire un po’ troppo in sintonia col popolo?

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Filed under: Rubrica Giornalettismo Tagged: Angela Merkel, CIA, Germania, Stati Uniti

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