La cipolla è tra gli ortaggi più versatili che si conoscano.E oggi avrei pensato di parlare di lei”la signora dei piatti” di cui è quasi difficile trovare delle ricette in cui questo ortaggio non è presente. Il motivo è da ricercare nel forte e caratteristico aroma, capace di conferire sapore anche alla più insipida delle pietanze.
La sua diffusione è stata senz’altro favorita dalla capacità di adattamento della pianta al clima e al terreno. Possiamo infatti coltivarla in tutte le regioni del Paese, purché in un luogo soleggiato e in un terreno senza ristagni d’acqua.La cipolla ha radici piuttosto corte e non ha quindi necessità di essere coltivata in un terreno lavorato in profondità. Una vangatura che si spinga nella terra per poco più di una spanna, circa venticinque centimetri, è più che sufficiente. Anche l’apporto di letame non sembra incrementare il raccolto: riserviamo quindi questo prezioso concime ad ortaggi più esigenti. Diverso è invece il discorso da fare per i concimi minerali, il cui uso oculato consente certamente di aumentare la produzione. Somministriamo quindi un pugno di concime complesso (50 grammi o poco più) ogni metro quadrato di coltivazione e interriamolo con le lavorazioni del terreno.Preparato il terreno passiamo alla coltivazione. Oltre alla semina diretta abbiamo la possibilità di accelerare i tempi e ottenere risultati più sicuri se abbiamo poca esperienza ricorrendo al trapianto di piantine in vasetto o ai piccoli bulbi molto diffusi in commercio. La semina deve essere fatta in solchetti paralleli distanti una trentina di centimetri deponendo il seme alla profondità massima di uno o due centimetri. A circa un mese dalla semina dovremo poi diradare le piantine lasciandone una ogni quindici-venti centimetri. Se invece decidiamo di trapiantare le piantine coltivate in contenitori alveolari deponiamole nella terra alla distanza di circa venti per venticinque centimetri.La terza possibilità è quella di iniziare la coltivazione con i piccoli bulbi, che vanno deposti nella terra con la punta verso l’alto ad una profondità di circa cinque centimetri. Le distanze sono quelle che vi ho già dette per il trapianto delle piantine.
Le cure successive
Come vi dicevo la cipolla non è molto esigente e le uniche cure di cui ha veramente necessità sono l’eliminazione delle erbacce, che possiamo estirpare con una zappetta, e qualche saltuaria annaffiatura quando si avvicinerà l’estate. Utile, durante l’accrescimento del bulbo , in aprile-maggio, l’apporto di una piccola dose di concime azotato, perché consente di aumentare la produzione. Vanno bene, ad esempio, concimi come l’urea (20 g/mq), il nitrato ammonico (30 g/mq) e il sangue secco (80 g/mq), da distribuire su tutta la superficie coltivata evitando di depositarne i granuli sulle foglie, dove provocherebbero ustioni. Dopo la somministrazione è utile una leggera annaffiatura a pioggia oppure una leggerissima zappatura che aiuti la penetrazione del concime nella terra.
Il raccolto
Anche se qualche cipolla da consumare fresca può essere raccolta a qualsiasi stadio di crescita, le cipolle piantate in marzo saranno pronte per il raccolto durante l’estate, quando raggiungeranno la dimensione massima. Da evitare nel modo più assoluto la tradizionale quanto sbagliata piegatura a terra delle foglie in prossimità della maturazione dei bulbi, perché interrompendo il flusso della linfa bloccheremmo anche la crescita della cipolla. Le foglie, ad un certo punto, si piegheranno da sole verso terra e qualcuna ingiallirà. E’ questo il segnale che le cipolle sono pronte. Le raccoglieremo tirandole fuori da terra e le lasceremo qualche giorno al sole fino a che le foglie si seccheranno. Riponendole poi in luogo fresco e asciutto si conserveranno, a seconda della varietà, da un minimo di un paio di mesi fino a quasi un anno.Se anche voi avete dei consigli da condividere con il blog,inviateli alla nostra casella di posta elettronica blog@giardinoweb.info o lasciate il vostro commento a questo post.
Un buon giardinaggio a tutti da