La città di Batman… prima di Batman! Gotham, la serie tv

Creato il 06 ottobre 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Numerose storie a fumetti e film su Batman hanno posto l’accento sulla città che fa da sfondo alle avventure del Cavaliere Oscuro: Gotham City non è un posto qualunque, bensì l’unico luogo in cui un supereroe come Batman poteva nascere.

Con gli anni infatti molti autori si sono impegnati a caratterizzare questa immaginaria metropoli americana, e il risultato è una città tentacolare, corrotta fino al midollo, marcia e smarrita. Il grande agglomerato urbano diventa così uno specchio del degrado morale, i vicoli bui e pericolosi una metafora delle più basse inclinazioni umane.

Gotham City è la città capace di ammazzare in modo insensato e gratuito due cittadini benemeriti, due filantropi, ma soprattutto due genitori.
Una città capace di generare la povertà più disperata quanto l’avidità più crudele non poteva che essere destinata a trovare qualcosa che bilanciasse tale stato di cose. Quindi, nella sua follia e nella sua caduta senza fine, Gotham è stata capace di creare anche il rovescio della medaglia, dal dolore impossibile da descrivere, dal fumo di un atto criminoso nasce un desiderio malato e distorto di giustizia: nasce Batman!

Non è assolutamente un caso quindi se il Pilot di Gotham – serie televisiva scritta a Bruno Heller (ideatore di serie come The Mentalist e Roma), prodotta da Warner Bros. e trasmessa sul network Fox – inizia proprio riproponendo su schermo la scena della morte di Thomas e Martha Wayne, i genitori di un Bruce ancora ragazzino. Idealmente, quel momento simboleggia una svolta per la città e i suoi equilibri, un cambiamento che diventerà effettivo solo diversi anni dopo ma che, sembra suggerirci questa nuova serie, forse affonda le sue radici anche in tempi più vicini al fatto di cronaca nera.

Il protagonista, dunque, non può essere Bruce: per quanto già il secondo episodio ci faccia intuire che il rampollo della famiglia Wayne avrà comunque un ruolo significativo nel corso della serie, non mancando di mostrare i segni di determinatezza e anche instabilità a seguito del grave lutto, al centro della scena c’è invece il detective Jim Gordon, arrivato da poco al distretto di polizia di Gotham City.
Gordon è un personaggio di spicco e non privo di interesse nel panorama della narrativa batmaniana, ma i dubbi sulla reale forza che potrebbe avere come protagonista di una serie tv non erano del tutto peregrini.


I primi due episodi mostrano in realtà un protagonista in grado di reggere il peso dello show, e il merito è da ascrivere all’interpretazione piuttosto riuscita di Ben MacKenzie e ad un buon lavoro di scrittura sul personaggio, che esce bene anche nel confronto con il collega Bullock, dotato di un atteggiamento cinico e vissuto che evidenzia meglio le caratteristiche di Gordon.
Di contro, quanto visto sinora avvicina molto il mood della serie a quello di un qualunque “procedurale” da palinsesto americano, con i due poliziotti che indagano nei bassifondi della città, se la vedono con le regole della criminalità locale, affrontano il “caso della settimana”.

Ma ci sono almeno due cose che possono differenziare Gotham da una qualunque serie poliziesca-investigativa, e il prodotto fino a questo momento sembra promettere di volerle sfruttare adeguatamente: il pantheon di freaks e strani villains che l’universo di Batman offre e l’assassinio dei Wayne, ancora aperto.
Nel primo caso gli autori hanno l’imbarazzo della scelta nel decidere quali dei vari antagonisti del Cavaliere Oscuro utilizzare per narrarne le origini: sicuramente per ora sta spiccando molto il Pinguino, interpretato da un Robin Lord Taylor decisamente in parte e che fornisce un personaggio elegante e letale in una maniera talmente raffinata da spaventare in modo imprevedibile. Ma promettono di essere interessanti anche gli usi possibili di Edward Nigma e della futura Catwoman, alla quale è dedicato il secondo episodio, intitolato proprio Selina Kyle. In realtà la ragazzina assume centralità solo negli ultimi venti minuti, all’interno di una trama più ampia a base di ragazzini di strada rapiti per conto di Dollmaker, nome noto ai fan DC. Ma il suo apporto è prezioso per la risoluzione del caso, e forse non solo di questo, considerando che la giovane Selina – a cui presta il volto l’attrice Camren Bicondova – potrebbe essere determinante anche per quanto riguarda l’omicidio dei Wayne.
Ci si collega così al secondo elemento potenzialmente interessante nella serie: Jim Gordon si è impegnato con Bruce nel trovare l’assassino dei suoi genitori, e verosimilmente questa quest potrebbe essere la trama orizzontale che lega insieme gli episodi, dando un senso di unitarietà e un obiettivo alla serie, o perlomeno alla prima stagione della stessa.
Se gestito bene, tale aspetto, insieme ai villains della galleria batmaniana e alla centricità che ognuno di essi può dare a ciascuna puntata, potrebbe effettivamente elevare Gotham al di sopra di un mero “procedurale” e, pur seguendo di massima le regole narrative di quel genere, potrebbe comunque sfruttare adeguatamente la fascinazione che questo setting induce negli appassionati e non solo.

Del resto, anche esteticamente è stato fatto un bel lavoro: la Gotham della serie Fox è una riuscita mediazione tra quella gotica e barocca dei film di Tim Burton e quella moderna e fredda di Christopher Nolan, riuscendo a incanalare in modo funzionale le emozioni e le sensazioni che si respirano in questa città.
I grattaceli di vetro delle vedute tra uno stacco di scena e l’altro ricordano allo spettatore l’aspetto da megalopoli insito in questa realtà, i locali controllati dal boss mafioso Carmine Falcone sono un mix tra il lusso della ricchezza e il degrado della criminalità, e infine i bassifondi, i vicoli e le strade più povere rappresentano l’anima nera della città, quella vasta area che Gotham non mette sotto i riflettori ma che, nella sua ampiezza, costituisce una base imprescindibile per la natura di questa metropoli.


Nei primi due episodi la serie è riuscita a concentrarsi in modo consapevole su questi tre aspetti, mostrando di aver capito le varie nature di Gotham City e di voler raccontare agli spettatori una città simbolo della decadenza occidentale, e per spiegare loro da dove nasce un eroe che è nero non solo per via del costume, ma soprattutto a causa dell’ambiente in cui è cresciuto e delle circostanze in cui è nata la sua leggenda.

In America, Gotham va in onda ogni lunedì sera su Fox.
In Italia, i primi due episodi di Gotham verranno trasmessi il prossimo 12 ottobre in chiaro su Italia 1. La serie proseguirà poi dal 20 ottobre, a partire dal terzo episodio, su Premium Action.

Abbiamo parlato di:
Gotham 1×01 – 1×02
Bruno Heller
Warner Bros. Entertainment/DC
USA: Fox, 22-29 settembre 2014
Italia: Italia 1, 12 ottobre 2014


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