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La clausola rescissoria: una riflessione di Edoardo Revello sul caso Cavani

Creato il 29 maggio 2013 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

È ben noto ai fatti di cronaca come Cavani stia bene a Napoli: la città lo ama e lui ama la città. Tutti sanno come il giocatore sia assolutamente incedibile, ed anche il Presidente De Laurentiis ha più volte ripetuto come il fenomeno non sia sul mercato.

Tuttavia la questione non è così semplice, il calciatore vorrebbe lasciare la squadra ben prima della fine del contratto e per farlo dovrebbe pagare la così detta “clausola rescissoria” alla società stessa.

Nello specifico per clausola – definitiva impropriamente – “rescissoria” si intende la possibilità di risoluzione di un contratto dietro il pagamento di una somma di danaro.

Tuttavia, nel codice civile tale clausola viene denominata in realtà “clausola penale”, ossia ai sensi degli art. 1382 -1384 del Codice Civile, il pagamento di una somma a titolo di risarcimento del danno per il mancato adempimento definitivo (consistente nel fatto che il calciatore non porterà a termine l’incarico di giocare per il tempo originariamente previsto all’interno del contratto); al contrario per recesso, si intende, legalmente parlando, di tutt’altre ipotesi di scioglimento del contratto.

I casi di rescissione, e quindi una possibile “clausola rescissoria” presuppongono, infatti, che il contratto venne stipulato in stato di bisogno o pericolo, oppure che la sproporzione tra le due prestazioni sia di tale entità che l’una valga più del doppio dell’altra.

 

 


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