La notizia sta cominciando a girare sulla rete e ha come fonte Reuters direttamente dalla SXSW Conference di Austin, Texas. L’operazione di acquisto di Mashable da parte della CNN è già in uno stato avanzato di trattative e dovrebbe concludersi per una cifra intorno ai 200 milioni di dollari. L’annuncio forse già domani
Mashable è stata fondato il 2005 dallo scozzese Pete Cashmore, quando aveva 20 anni, e in sette anni è diventato il punto di riferimento per chiunque voglia essere informato sui Social Media e su fatti ed eventi che riguardano il web e la Tecnologia. Dicevamo prima dei 17 milioni di visitatori unici al mese e a questo va aggiunto il dato delle oltre 50 milioni di pagine visualizzate sempre al mese. La notizia è stata smentita dallo stesso Cashmore che ha anche scritto via mail ai suoi collaboratori avvertendo che tutte le notizie di una possibile acquisizione da parte della CNN non sono vere.
Lo scorso anno avvenne un’operazione molto simile quando AOL acquistò il blog di Arianna Huffington, The Huffington Post, per una cifra intorno ai 300 milioni di dollari. Per poi ripetere l’operazione quando acquistò anche TechCrunch, altro blog sui social media e tecnologia, per una cifra vicina ai 30 milioni di dollari.
Una scelta operativa e strategica quella di AOL che per cercare di recuperare terreno dal punto di vista editoriale e soprattutto presidiare un terreno nel quale contava pochissimo. E le due acquisizioni hanno sicuramente dato rilancio al gruppo, ma nell’immediatezza si parlò molto dell’acquisizione di Huffington Post, un blog libero ed eterogeneo nelle opinioni, chiedendosi se quello stato di libertà goduta fino a quel momento in assenza di un grosso editore fosse poi mantenuta anche in seguito.
E l’argomento investe anche la possibile acquisizione di Mashable, sono in molti che già adesso a chiedersi se il blog di Cashmore rimarrà lo stesso o se cambierà, perdendo quella caratteristica che fino ad ora ne è stato il vero motivo di successo. Il gioco sta tutto qui. Alcuni blog che arrivano ad essere potenti strumenti di informazione, mettendo in difficoltà i grossi editori che anzi non riescono a strutturare una propria presenza sul web in quanto carenti di visione, possono diventare appetibili per grandi gruppi, questo lo si sa benissimo. Ma la domanda è quanto vale la propria libertà? Intesa per libertà la possibilità di fare scelte che non sia influenzate da presenze ingombranti come potrebbe essere nel caso specifico la CNN per Mashable. Non dimentichiamo che la CNN è stata fondata nel 1980 da Ted Turner e ad oggi è visibile in oltre 200 paesi. Nel 1999 era stata aperta anche CNN Italy, chiusa poi nel 2003, in collaborazione con il Gruppo Editoriale l’Espresso, editore de La Repubblica, lo stesso gruppo che si appresta a lanciare in Italia la versione nostrana di The Huffington Post.
E’ evidente che i grandi gruppi stanno cominciando a prendere consapevolezza delle loro carenze in termini di comunicazione presenza online. E data la possibilità, la cosa più facile è per loro comprare piuttosto che organizzarsi diversamente.
Come andrà a finire la vicenda Mashable e CNN lo sapremo presto, ma certo questo capitolo non sarà l’ultimo. E voi che ne pensate di questa acquisizione e in generale? Fa bene Cashmore a vendere?