SocialFlow, piattaforma social di ottimizzazione dei media, ha condotto uno studio tra il 1 aprile e il 31 luglio. Lo studio prende i dati da 1,6 milioni di post organici [non a pagamento] su Twitter, Facebook, e Google+ evidenziando che il 99 per cento di tali aggiornamenti riesce a creare poco o nessun engagement. In totale sono stati analizzati più di 361 milioni di utenti unici che hanno generato circa 1,5 miliardi di azioni sociali, di 7 settori diversi, media inclusi, in 52 lingue, compreso l’italiano. Il grafico sottostante sintetizza le principali evidenze.
Sono tre gli aspetti salienti che emergono:
- I post organici possono ancora avere una buona portata ed un buon engagement ma c’è un crollo verticale tra la performance dei migliori ed il restante 99%
- I post “data driven” [*] generano una portata superiore del 91% ed un engagement migliore del 25% rispetto ai post pianificati
- I post in real time generano benefici ai media ed all’intrattenimento ma non al marketing delle aziende che operano nel settore della tecnologia, retail, moda, sanità/salute e non-profit.
Ne deriva che:
- La pianificazione dei post è il modo più inefficace di proporre i propri contenuti
- A meno che non si operi nel settore dei media o dell’intrattenimento postare in tempo reale è complessivamente meno efficace che affidarsi a post data-driven
- I post organici dovrebbero basarsi su un approccio data-driven; come il resto delle azioni di marketing
Buon lavoro.
[*] Post data-driven: un post il cui tempo di pubblicazione è determinato da un algoritmo predittivo.