“La collina del vento” soffia forte sul Campiello

Creato il 04 settembre 2012 da Firmatorm @firmatorm

La collina del vento ha soffiato forte, un soffio che la giuria del Premio Campiello non ha potuto ignorare.

Si è conclusa la 50^ edizione del prestigioso premio letterario istituito dagli industriali del veneto. Con 98 voti su 273 vince un commosso Carmine Abate autore dell’ottimo romanzo sopracitato edito da Mondadori. La casa editrice di Segrate mette a segno una doppietta nell’anno 2012 primeggiando in due dei più importanti premi letterari italiani, lo Strega ed il Campiello.

Ognuno dei finalisti avrà avuto i suoi motivi per rammaricarsi ma, in particolar modo, ne avranno avuti Marcello Fois per aver raggiunto due finali, quella dello Strega e quella del Campiello, senza riuscir ad ottenere alcun premio, e Marco Missiroli che non bissa il successo ottenuto nel 2005 con Senza Coda (vincitore della 43^ edizione del Campiello) e resta, per la prima volta alla pubblicazione di un nuovo romanzo dall’inizio della sua carriera letteraria, a mani vuote.

Il pensiero dell’autore calabrese dopo la vittoria è andato alla famiglia, elemento fondamentale nella vita di Carmine Abate come si evince chiaramente da La collina del vento. Le prime parole dello scrittore dopo la premiazione sono state per la moglie ed i figli:

in questo cinquantenario del Premio è una responsabilità ancora più grande scrivere storie non solo intriganti ma impegnate come questa. Si tratta di un libro sulla memoria del passato che illumina il presente e sul passaggio di consegne fra padri e figli

La Giuria che ha premiato i finalisti dell’edizione 2012 era così composta: 92 lavoratori indipendenti, 50 imprenditori, 36 pensionati, 24 studenti, 22 casalinghe e 76 liberi professionisti.

Come da tradizione la cerimonia si è tenuta nell’elegante cornice del Teatro la Fenice di Venezia ed è stata condotta dal presentatore, giornalista e scrittore Bruno Vespa (insieme a Gigliola Cinquetti ed Anna Valle).

Durante la serata un ulteriore premio è stato consegnato alla scrittrice Dacia Maraini, il Premio Fondazione Il Campiello, riconoscimento concesso ad una rilevante personalità della cultura italiana.

“Di libro in libro la fantasia costruttiva di Dacia Maraini ha saputo imporsi come uno tra i più sicuri punti di riferimento della narrativa contemporanea, integrata da un fecondo esercizio in campo teatrale, da raccolte di poesia, da prose di polemica e di viaggio. La materia autobiografica, personale e familiare, le è stata prodigo serbatoio, suggerendole temi spesso drammatici e sfondi e intrecci non tutti necessariamente legati al presente”

Queste le motivazioni che hanno portato alla premiazione dell’autrice italiana.

Infine sono stati premiati Roberto Andò per il romanzo Il trono vuoto (Bompiani), Martina Evangelisti per il racconto Forbici e Noè Albergati per il racconto Solitario, rispettivamente vincitori del Premio Campiello Opera Prima e del Concorso Campiello Giovani (sezione italiana ed estera).

Chi non conoscesse il romanzo vincitore può leggere la nostra recensione.


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