La colpa, Lorenza Ghinelli

Creato il 12 luglio 2013 da Serenagobbo @SerenaGobbo

Ho comprato questo libro per due motivi: finalista al premio strega; 5,90 euro come prezzo di copertina.
Il marketing è una brutta roba: quando ti scrivono “boom di vendite” e tutte le frasette dei critici sulla copertina, ti aspetti chissà quale capolavoro.

Il libro mi è piaciuto per lo stile, perché la scrittrice dimostra fantasia verbale, è poesia in prosa: tutto da imparare, per me.
Però la storia è sfilacciata. I personaggi sono a volte riduttivi; non ci credo che la madre di Estefan non abbia neanche un ripensamento sul modo in cui tratta il figlio: e lo dico da madre. Proprio perché le è morto un figlio, non ci credo che tratti in quel modo quello che le è rimasto.
Azzardo, ma secondo me l’autrice non ha figli. Non ha provato. Ma ripeto, il mio è un azzardo, e non ho neanche voglia di verificare se la Ghinelli ha figli.

Dicevo che dalla prosa poetica io ho tutto da imparare. Però… Però…

Se per qualcuno può esser difficile tirar fuori metafore così azzardate e immaginifiche, per la Ghinelli (e per gli autori che scrivono come lei: Mazzantini, una certa Mazzucco, e altri che ora non mi vengono in mente) può esser difficile descrivere un dolore con prosa piana. Realista.
Ognuno ha le sue difficoltà.
Certo è che la Mazzantini, a me, mi ha stancato.
Il dolore puro, lo strazio, la follia, gli incubi, ad un certo punto stancano.

Ma uno scrittore deve scrivere quello che si sente di scrivere.
Quelli che mi fanno venire i nervi… sono i tipi del marketing.



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