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LA COMPAGNIA DELLA FORCA, il fantasy umoristico di Magnus e Romanini

Creato il 05 febbraio 2016 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

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C’è stato un periodo in cui le fumetterie erano una specie di miraggio, un sogno nella mente di qualche sciagurato collezionista. L’unico modo per procurarsi qualche gioiello, introvabile nelle edicole, era frequentare le varie mostre dell’usato di dischi e fumetti (non ho mai capito il perché quest’abbinamento).
Fu proprio in uno di questi spacci che mi capitò tra le mani un piccolo albo scuro con un colorito gruppo di personaggi su un carro. Era il primo numero de “La Compagnia della Forca”.
Lo so che le scansioni sono di pessima qualità ma non volevo rischiare di far sfogliare quello che resta della costolina gli albi!
Ho abbastanza occhio per gli stili di disegno e Magnus lo si può riconoscere anche a testa in giù con un sacchetto in testa. Ero un’accanita lettrice di Alan Ford [LINK: Sito Ufficiale] e quindi ero già abituata al sodalizio artistico Magnus [LINK: Magnus su Wikipedia] e Romanini [LINK: Romanini su Wikipedia]. Un’accoppiata che mi è sempre piaciuta e che ho ritrovato al loro meglio nella serie “La Compagnia della Forca”.
Si tratta di una breve serie di 18 numeri più un albo speciale che risale al 1977 e che si può trovare anche oggi, edito in raccolte omnicomprensive da Rizzoli Lizard [LINK] o da Panini [LINK] (di cui però non ho certezza che sia ancora disponibile).
Quali sono i motivi per leggere questo vecchio e mitico fumetto?

1) LA STORIA

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La Compagnia della Forca è un gruppo di soldati di ventura e compie le sue gesta in un medioevo europeo fantastico, un indiavolato fantasy umoristico e cavalleresco che è una via di mezzo tra l’Armata Brancaleone e l’Orlando Furioso, passando per Tolkien e strizzando l’occhio alle fiabe. Tutta la storia è pervasa da ironia, battute a volte fulminanti o satiriche e a volte ingenue.
Il nobile Percy di Montblanc, caratterizzato dall’avere la “erre” moscia e la zeppola alla “esse”, è il capo che conduce gli altri protagonisti verso l’avventura. L’eterogenea banda di disadattati, che non si può fare a meno di adorare fin dal primo numero, viaggia come gruppo di mercenari e si trova coinvolta in avventure di ogni tipo, tra maestri di magia, draghi, pirati saraceni e colpi di stato.
Uno degli aspetti più divertenti è il fatto che non ci sia un vero e proprio protagonista delle vicende ma tutti i componenti della compagnia hanno il loro momento di gloria.
Inizialmente sembra che sia Annalisa, la sorella avventurosa e più assennata di Percy, poi l’attenzione si sposta su Bertrando, il menestrello donnaiolo e così via.
Questo scambio continuo di punti di vista rende la storia sempre diversa e originale.Si passa da situazioni fiabesche e umoristiche dei primi numeri ad avventure vere e proprie.

2) I DISEGNI

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Il tratto pulito di quei due geniacci di Magnus (alle matite) e Romanini (alle chine) e i forti contrasti tra bianco e nero sono il secondo punto di forza di questa serie.  Le vignette hanno il tipico formato “alla Alan Ford” con due vignette per pagina. Il tipo di disegno è grottesco e calca la mano sul lato caricaturale dei personaggi, come già si era visto in Maxmagnus [LINK: http://www.maxbunker.it/personaggi/maxmagnus/%5D, eppure, nonostante quello che doveva essere il target del fumetto, cioè lettori sui 12 anni, c’è una grande cura dei dettagli, trovate narrative e battute che sono adatte a lettori di qualsiasi età.

3) I PERSONAGGI

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Oltre a tessere una trama piuttosto articolata, con tanto di vicende secondarie che si snodano su più episodi, quello che porta ad appassionarsi a “La Compagnia della Forca” sono proprio loro: i protagonisti. Ognuno ha una storia ben delineata e un buon motivo per trovarsi alle dipendenze di Percy. Alcuni ricalcano cliché ben noti e altri li stravolgono.
Abbiamo quindi Percy, il cavaliere imbranato e fifone, Annalisa, la sorella ben più abile e “maschiaccia” della famiglia, Capitan Golia, zelante veterano e braccio destro di Percy.
In particolare si lascia spesso spazio a Bertrando, menestrello amante della bella vita e delle donne che ha le sembianze dello stesso Romanini. Ser Crumb, un decrepito soldato che vaneggia di aver conosciuto addirittura re Artù e ha le fattezze di Magnus (come già aveva fatto con Bob Rock di Alan Ford).
Infine completa il gruppo il boia pasticcione Messer Ciacco e Crusca, l’aiutante.
Una parola per Crocca, l’avvoltoio femmina agli ordini del misterioso Signore Oscuro che perseguita la compagnia, voce narrante della serie e la cui storia è una specie di sotto-trama.
Intorno a loro gravitano personaggi minori e ricorrenti come il Dottor Nadir, Re Rospo, Euriante e Lattemiele.
La Compagnia della Forca è una lettura piacevole e divertente anche oggi, fonte di sghignazzate e anche di tanti “ooooh!” nel gustarsi gli splendidi disegni.
Se si è appassionati di fantasy umoristico non ci si può lasciar sfuggire questo piccolo capolavoro.
Giovanni Romanini è presente su Facebook [LINK] e spesso ci regala visione di disegni inediti.

Mala Spina 



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