Da subito si nota che l’approccio non è di tipo storico – sono pochi gli elementi realistici che l’appassionato può riconoscere nel fumetto –, ma anzi contaminato anche da elementi surreali o per lo meno bizzarri, come il giovane soldato che sopravvive a una esecuzione, tanto da richiedere la presenza di un cappellano per poter verificare la possibilità che si tratti di un miracolo.
Il fumetto gioca spesso sugli eccessi e amplifica in questa maniera la sensazione disturbante della vita nelle trincee e dei pochi momenti di relax, o per meglio dire diversivi, che questa concede. Si assiste al lento mutamento psicologico dei soldati e al loro logoramento che inarrestabile conduce alla ovvia conclusione finale. La distruzione della personalità e questo desolante quadro psicologico che emerge è senz’altro il vero punto di forza del fumetto, che però non riesce ad approfondire i vari spunti che comunque emergono.
Purtroppo la sceneggiatura non è altrettanto solida e a risentirne è il ritmo di lettura che ne risulta compromesso e tutt’altro che
La svolta finale, con l’arrivo delle divinità del bene e del male, appare poco preparata e non molto in linea con lo spirito del fumetto. Un po’ pretestuoso si rivela un dialogo abbastanza scontato sulla religione e sulla condanna alle guerre. Anche la figura del cappellano, a cui è affidato il contro-finale, sembra non esser stato adeguatamente approfondito e mostra quindi limitata efficacia narrativa – sia nel ruolo di sacerdote, sia dal punto di vista delle vicende umane cui è protagonista in giovane età.
Una lettura a tratti gradevole, che lascia un po’ l’amaro in bocca in quanto presenta sicuramente elementi interessanti che non sono stati sfruttati a pieno.
Abbiamo parlato di:
La compagnia folies Bergère
Porcel Francis e Zidrou
Panini Comics, 9L – Aprile 2014
96 pagine, cartonato, colore – 16,90 €
ISBN: 9788891203540