La conferenza stampa di Monti, tra difesa del governo, ringraziamenti e frecciate.

Creato il 24 dicembre 2012 da Uskebasi @Uskebasiblog
Si è svolta ieri, all'interno della sala polifunzionale del Consiglio dei Ministri, la conferenza stampa di fine anno di Mario Monti, l'appuntamento mediatico conclusivo di quella che è stata l'esperienza del governo tecnico. Era difficile pensare che il professore avrebbe sciolto i dubbi sul suo futuro, in quello che era comunque un canale istituzionale, e infatti ufficialmente non sono state prese posizioni, nonostante alcuni passaggi che hanno fatto intendere quelle che sono le idee dell'ormai ex Premier. Probabile che nemmeno lo stesso Monti avesse ancora superato quella condizione di indecisione che lo attanagliava. Indiscrezioni avevano rivelato una chiacchierata con Eugenio Scalfari di Repubblica nelle ore precedenti la conferenza stampa, in cui il Premier avrebbe confessato di sentire il bisogno di un accordo tra moderati e il PD per garantire continuità al paese. Inoltre avrebbe anche rivelato la sua sensazione prevalente, ovvero la rinuncia alla candidatura. Dall’Europa e dagli Stati Uniti intanto spingono per la candidatura di Monti, che ha come principale caratteristica questo credito, nella forma e nella sostanza, che il professore possiede all’estero. Il Partito Popolare Europeo, come ricordiamo, a Bruxelles invitò Monti a mostrare il suo piano per l’Italia e la strada da lui tracciata per salvare il bel paese. Monti ha avuto in questi mesi anche un ruolo di protagonista in chiave Europa, dettanto a tratti anche l’agenda, come ad esempio lo scudo europeo, di cui l’Italia fu la più fervida sostenitrice.

Ma torniamo alla conferenza stampa. Monti arriva in sala intorno alle 11.20, sorridente e visibilmente emozionato in una giornata per lui campale. Presenti in sala rappresentanti dell'Ordine dei giornalisti, della stampa estera e della stampa parlamentare. E' proprio il presidente dell'Ordine dei giornalisti Iacopino ad aprire la conferenza stampa, con un discorso incentrato tutto sulla libertà di stampa e sulle storie di Gaetano Gurgoni e Amalia De Simone. Il primo in particolare, direttore di una tv in puglia, aveva denunciato la vergogna dei colleghi retribuiti con manciette da un editore che continuava a ricevere soldi pubblici. I giornalisti, spinti professionalmente dal dovere fare informazione, venivano retribuiti con 2/3 euro per articolo, una forma di schiavitù secondo Gurgoni. Il presidente dell'Odg ha voluto quindi ricordare come la legge approvata nel 2012 su casi analoghi non sia ancora stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, ne ricordata da nessun giornale.

Monti ha prontamente risposto al presidente dell’Ordine dei giornalisti, al rappresentante della stampa estera e della stampa parlamentare ringraziando le organizzazioni di giornalisti che lo hanno invitato a rendere conto dell’attivià del governo nel 2012.Un ringraziamento lo fa anche a Iacopino che ha ricordato importanza del loro lavoro e della loro identità, e ha continuando  "la liberta di informazione ingrediente essenziale della vita civile e politica ed è opportuno richiamare autorità politiche per trattare con la solerzia e l’attenzione richiesta dalle circostanze. Il provvedimento sarà imminentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale", sottolineando inoltre come il governo abbia dedicato la massima attenzione al lavoro dei giornalisti seguendo  il caso Sallusti.

Dopo la risposta ai giornalisti il Premier è passato a parlare della situazione economica del paese, esponendo la sua visione, i problemi e le soluzioni che ritiene necessarie per continuare a traghettare l'Italia fuori da una crisi che non considera superata."Oggi è facile dimenticare la drammaticità dei primi momenti. Nelle prime uscite europee verso fine Novembre mi sono trovato in una situazione che mi ha fatto venire in mente parole De Gasperi, era così precaria la situazione, eravamo così visti con diffidenza, che nel primo incontrò ricordai quelle parole “prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto tranne la vostra cortesia è contro di me”. In un anno con l’aiuto delle forze politiche del parlamento posso dire che crisi superata, gli italiani possono essere cittadini d’europa a testa alta. Siamo usciti dalla strettoia senza prendere via facili come usare aiuti finanziari europei, eravamo convinti che l’Italia avesse in se risorse per farcela da sola. Penso sia stata la strada giusta".Monti è poi passato ai ringraziamenti, in primis "aNapolitano, sempre prodigo di discreti ma illuminanti consigli. Così come per il Parlamento e presidenti Senato e Camera dei deputati, Schifani e Fini. La situazione era complessa per le difficoltà di proporre i nostri provvedimenti e anche per la nostra inesperienza politica.", continuando poi con i leader dei principali partiti che hanno sostenuto la maggioranza "Bersani, Alfano, Casini. Con loro si è potuto dialoigare e fare una discussione seria su quello che aveva bisogno il paese. Il Governo era tenuto ad un grande rispetto verso le forze politiche".Con pacatezza e risolutezza Monti è passato all'attacco, lanciando sottili segnali e togliendosi qualche sassolino dalla scarpa: "Nessuno dev’essere sorpreso se il 7 Dicembre, dopo l’intervento di Alfano, abbiamo tratto le conseguenze. Le parole per noi pesano e chi le pronuncia deve esserne cosciente, così come chi le ascolta. Tali affermazioni  erano parole chiare di sfiducia sull’attività del Governo, non ci sentivamo di continuare" ha spiegato il Premier, "Le parole di Alfano si condensano in un giudizio politico pesante con l'asserzione di cedevolezza del Governo verso una delle parti. Questa accusa la respingo, il Governo si è sempre prodigato per un’imparzialità, e ritengo questa accusa molto più grave di quella della cattiva qualità dell’azione del governo".

Il passaggio forse più significativo è quello riguardo Silvio Berlusconi "Esprimo parole di gratitudine e sbigottimento nei confronti di Berlusconi. Gratitidine nel quadro di cordialità che va indietro nel tempo e per il rapporto schietto di quest’anno. Talora faccio fatica a seguire la linearità del suo pensiero, soprattutto quando si parla di apprezzamento e deprezzamento della qualità di questo Governo.Ieri ha affermato che non ha fatto nulla se non riportare tasse e imu, pochi giorni prima paroe lusinghieri su di me. Pochi giorni prima ancora generosa offerta della leadership dei moderati. Rimane un sentimento di cordialità ma un quadro di comprensione mentale che mi sfugge e non può consentire base per l’accettazione di tale proposta."Nell'ultima parte della conferenza stampa Mario Monti ha esposto la sua idea, la creazione di un documento programmatico, “Cambiare l’Italia. Agenda di impegno comune”, un agenda politica per cambiare l’italia prodotta dal suo Governo."Le cose più importanti da fare. Non distruggere ciò che si è fatto quest’anno col sacrificio di tutti. Esempio sottrarsi alla linee guida dell’europa. Suggerisco anzi un protagonismo in Europa. Altra cosa da fare è non promettere di togliere l’Imu o di ridurre altre tasse o reintrodurre il concetto che pagare le tasse equivale a farsi mettere le mani dello stato nelle tasche. Se si farà un provvedimento come questo, l’anno dopo chi verrà dovrà rimettere l’imu doppia. È un paese che deve ritrovare fiducia. Adesso la crescita è naturale che non ci sia. Non si poteva pensare che la crescita potesse derivare de questi provvedimenti. Vedrete conferenze stampa inondate da grafici che daranno la percezione del fallimento, compresi dati che si riferiscono a fenomeni che hanno bisogno di tempo. E' errato parlare di spread in calo perchè la Bce ha acquistato bond.Da quando c'è questo governo la situazione Italia-Spagna di è invertita. Eravano 100 punti sopra ora 100 punti sotto. La cresscità può venire dalle riforme, da una politca degna e forte che non senta la necesità di correre a nascondersi."
Il Premier conclude parlando di giustizia e sentenziando "penso sia meglio fare leggi ad nationem che ad personam", chiaro riferimento al partito che lo ha fatto cadere, il Pdl e al suo leader Berlusconi, continuando poi affermando che "Quello che sarebbe necessario all'Italia in tema di regole è un rafforzamento della disciplina del falso in bilancio, un ampliamento della disciplina del voto di scambio, e poi rivedere le norme sulla "prescrizione", ed infine "una più robusta disciplina del conflitto di interessi". Non sono mancati però attacchi anche alla sinistra e alla Cgil, e un messaggio mandato al segretario del PD Bersani. "Vendola ha chiesto a Bersani di prendere le distanze dall'agenda Monti. Come è diritto di Vendola chiedere, è diritto di Bersani riflettere se aderire"Un discorso lungo, i cui passaggi principali sono stati qui riportati, pronunciato davanti ai suoi ministri e ai giornalisti. Un discorso che ha visto Monti difendere l'operato del suo Governo, ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile il lavoro in programma, e analizzare freddamente la situazione poltica italiana, senza rinunciare a fare qualche appunto a chi lo ha fatto cadere.Aspettiamo ora di conoscere la sua posizione ufficiale sulla sua possibile prossima candidatura.

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