La nostra piccola protagonista non era di certo una qualunque, ella discendeva dalle famiglie dei Báthory-Ecsed e dei Báthory-Somlyó, due casate che vantavano una lunga tradizione di eroi di guerra, cardinali e un sovrano di Polonia. Non erano però solo preti e cavalieri a caratterizzare la famiglia, essi infatti erano noti per la "tradizione", se impropriamente vogliamo dare un nome, di sposarsi con membri della propria famiglia, e le conseguenze erano ben visibili in episodi di schizofrenia, epilessia e altri disturbi mentali.
La piccola Elisabetta non poteva di certo non ereditare qualcosa dalla sua eroica famiglia: sin da bambina diede segno di squilibrio mentale passando dalla felicità più pura alla collera più nera.
La sua malattia mentale non fu favorita dagli affari di corte: si narra infatti che assistette all'esecuzione, a dir poco macabra, di uno zingaro che venne letteralmente infilato nel ventre di un cavallo morto con la sola testa fuori dall'animale.
Dopo il fidanzamento conFerenc Nádasdy e il trasferimento nel castello di Nádasdy di Sárvár, a 13 anni incontrò il principe di Transilvania, suo cugino, che tanto per cambiare, fece tagliare naso e orecchie a 54 persone sospette di aver fomentato una ribellione contadina.
Per rallegrare un po la questione, che si sta rivelando deprimente e anche un po inquietante, posso aggiungere che nel 1575 sposò il suo promesso.
La piccola parentesi di normalità e di allegria si chiude miseramente qui, dato che anche Ferenc, il caro marito di Elisabetta, era un uomo crudele e spietato che per passarsi il tempo torturava i servi, senza mai ucciderli però...un vero gentiluomo!Per "ammazzare il tempo" quando il marito era lontano da casa a causa di guerre e combattimenti vari, la signora era solita far visita alla zia, per partecipare alle orge da lei organizzate. Nello stesso periodo conobbe anche un'esperta di magia nera che la incoraggiò ad abbandonarsi alle sue tendenze sadiche.
La sua crudeltà si ripercuoteva sui propri servitori, che spesso venivano massacrati e puniti nei più disparati modi ritenuti colpevoli di qualcosa.
Credo che non importi nemmeno dire che non ci volle molto affinché la nostra "misericordiosa" Elisabetta si convincesse a fare lunghi bagni nel sangue delle povere vergini della zona.
Approssimativamente la sua carneficina di bellezza ebbe inizio nel 1595, con la tortura e l'uccisione di giovani contadine, seguite dalle figlie della piccola nobiltà, attirate nel castello della Contessa dall'istituzione di un'accademia per l'istruzione di giovani ragazze appartenenti a famiglie agiate.
Le povere vittime venivano spogliate, appese a testa in giù e sgozzate, il sangue veniva raccolto dalla crudele Contessa, che era solita farvi bagni o berlo.
Ovviamente la cosa non passò inosservata. Le voci e le denunce della sparizione di numerose ragazze giunsero fino a Roma, dove la Chiesa cattolica e l'imperatore Mattia d'Asburgo intervennero con un'indagine sulla Bathory.
Entrando di nascosto nel castello gli inviati dell'imperatore colsero sul fatto la Contessa, alle prese con la tortura di alcune ragazze, e come se non bastasse, controllando le prigioni trovarono cadaveri mutilati e donne ancora in vita con arti recisi.
Elisabetta venne condannata e murata viva nelle sue stanze con una sola fessura per ricevere il cibo. Si lasciò morire di fame solo 4 anni dopo la sua condanna, nel 1614.
Soprannominata la Contessa Dracula o la Contessa Sanguinaria, è considerata tra i serial killer più attivi e brutali della storia, per un numero di vittime tra i 100 e i 300 individui.