Giulia Mattavelli è l’eroina nera della Lomellina, terra di risaie, di braccianti e di agrari. Nel 1921 la spietata e intrigante seduttrice di ras fascisti guida le squadre d’azione al fianco del suo convivente, il conte Cesare Carminati di Brambilla. Le basi si trovano nel castello e nella cascina Cerino di Semiana. Il 22 luglio un giovane squadrista, Ettore Casiraghi, è assassinato fra le mura del castello.
Il maresciallo dei carabinieri di Mede, Angelo Pesenti, avvia le indagini in un clima avvelenato dalle violenze squadriste. Lo affianca il brigadiere Carlo Massobrio. Nella vicenda, che tocca anche le cittadine di Mortara e di Mede, si stagliano le figure del ras fascista Cesare Forni, del giornalista Carlo Cordara e del sindacalista Paolo Moro. Senza dimenticare Benito Mussolini.
Recensione a cura di Simonetta Spurio
A metà strada tra il romanzo di genere e la cronaca storica, La contessa nera narra gli avvenimenti di un periodo ben definito e vivido: primi anni ’20 in Lomellina.Ricco di riferimenti storici, di nomi, date e situazioni (fin troppo, a mio avviso) è scenario ideale all’indagine per l’omicidio del Maresciallo dei Carabinieri della locale stazione.Umberto De Agostino dipinge la situazione politica e la tensione sociale del momento con indiscussa cognizione storica, tanto che vicenda delittuosa e correlata indagine appaiono “marginali” rispetto allo sviluppo del racconto.Più un romanzo storico che un thriller vero e proprio. Tensione emotiva e coinvolgimento del lettore, infatti, sono frenati dallo stile documentaristico da cronaca storica più che da noir.Piacevole l’apertura all’idioma locale che riporta con l’immaginazione alle atmosfere del primo dopoguerra. In sintesi, un buon lavoro che, in verità, non è riuscito ad appassionarmi come speravo.
Dettagli
- Copertina flessibile: 128 pagine
- Editore: Frilli (6 marzo 2014)
- Collana: Tascabili. Noir
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 887563890X
- ISBN-13: 978-8875638900