La Cooperativa Di Vittorio vista da Bologna

Creato il 16 marzo 2015 da Ambrogio Ponzi @lucecolore

Questa costruzione è stata rifilata alla Di Vittorio da Polis Spa

La risposta di Elisabetta Gualmini, Vicepresidente della Regione con delega al Welfare, ad una interpellanza avanzata dal Consigliere Regionale Tommaso Foti permette di capire qualcosa circa le intenzioni della Regione Emilia Romagna che ha concesso alla cooperativa finanziamenti per 11.659.122,64 euro e risulterà pertanto uno dei principali creditori.  La lettura del documento è utile per mettere a fuoco altri aspetti della complessa vicenda. Il documento comunque non da alcuna speranza ai cosiddetti soci prestatori che, complessivamente, avanzano un credito verso la Cooperativa di circa 12,5 milioni di euro (Prestito Sociale).  Più percorribile, anche se non facile, la strada per limitare i danni ai soci che godono di alloggi in proprietà indivisa.  Ora il quadro tende a precisarsi anche se permangono importanti zone d'ombra che debbono essere chiarite, non a Bologna, ma qui a Fidenza.
Risposta interpellanza oggetto n. 75/2015
In riferimento all’oggetto e alle questioni poste dal consigliere, sono a precisare il quadro generale della situazione, i passaggi compiuti dalla regione e le future piste di lavoro. La Coop. Di Vittorio gestisce un patrimonio di 485 alloggi in proprietà indivisa, oggi totalmente ipotecato, di cui 271 localizzati in comune di Fidenza. Gli altri sono distribuiti nei comuni di Parma, Salsomaggiore, Noceto, Fontanellato, Fontevivo, Fornovo. Tale patrimonio genera un introito annuo da canoni calcolato in 1,6/1,8 milioni di euro. Il 29 dicembre 2014 il Tribunale di Parma ha dichiarato il fallimento della Coop. Giuseppe Di Vittorio con sentenza depositata il 2 gennaio 2015 avendo riscontrato una situazione debitoria di 67 milioni di euro contro un attivo patrimoniale liquido di 4.200.000. Nella sentenza viene fissata l'udienza del 15 aprile per l'esame dello stato passivo: entro un mese prima dell'udienza i creditori debbono presentare ricorso per ammissione al passivo. Nel disporre l'esercizio provvisorio per 90 giorni, affidato ai due curatori fallimentari, il Tribunale ha incaricato gli stessi di depositare entro la scadenza una relazione sulla convenienza o meno per i creditori riguardo alla prosecuzione anche temporanea dell'esercizio di impresa. Complessivamente la Regione ha concesso alla coop. Di Vittorio finanziamenti pari a 11.659.122,64 euro:
  • una somma pari a 8.787.802.26 euro è stata concessa per contributi in conto capitale di cui 1.802.324,33 euro a titolo di anticipazione che l’operatore deve restituire alla regione a partire dal 30° anno dall’ultimazione dell’intervento;
  • una somma pari a 2.871.320.38 è stata concessa per contributi in conto interessi per l’accensione di mutui agevolati.
I finanziamenti erano destinati alla realizzazione di alloggi in locazione o a godimento permanente. La normativa regionale prevede che in caso di cessazione o di cambiamento di attività da parte del soggetto proprietario gli alloggi debbano essere devoluti ai comuni sul cui territorio sono ubicati. Inoltre è previsto che gli immobili i cui alloggi sono destinati alla locazione o godimento permanente possano essere venduti nella loro interezza: gli acquirenti sono tenuti al rispetto di tutti i vincoli e gli impegni assunti dagli operatori beneficiari dei finanziamenti regionali. Pertanto si evidenzia come non vi sono modifiche nei rapporti in essere con la regione se il patrimonio vincolato è mantenuto nel ramo di continuità della società o comunque mantiene la propria destinazione alla locazione o godimento permanente. La prosecuzione dell’esercizio d’impresa da parte di un altro soggetto rappresenta per questa regione l’ipotesi che tutela maggiormente gli interessi coinvolti: questa decisione compete ovviamente ai curatori fallimentari nominati dal Tribunale. In caso contrario, e cioè in caso di alienazione del patrimonio della cooperativa “Di Vittorio” senza più vincolo di destinazione, la regione dovrà valutare l’esigibilità di tutti i contributi concessi in conto capitale. Parallelamente all’iter procedurale legato al fallimento della cooperativa, la regione ha avviato un percorso di confronto con le Istituzioni locali per individuare alcune possibili soluzioni, analizzando la situazione e le ricadute sul territorio, compreso il rischio di disperdere un patrimonio abitativo che oggi ospita quasi 500 famiglie, le quali oltretutto sono creditrici nei confronti della cooperativa fallita di circa 12,5 milioni di euro di Prestito Sociale, difficilmente recuperabile. Il prestito sociale è rappresentato dalle anticipazioni dei soci assegnatari della cooperativa che hanno permesso, assieme al contributo regionale, di realizzare gli interventi riducendo al minimo gli oneri finanziari. Si è dato mandato agli uffici regionali competenti di valutare tutte le possibili soluzioni di questa complessa vicenda all’interno del quadro normativo vigente allo scopo di tutelare gli interessi coinvolti, a partire dall’Istituzione Regione e ovviamente anche delle tantissime famiglie che attualmente vivono in questi alloggi. Inoltre, la regione sta valutando la possibilità di coinvolgere i Sindaci dei comuni interessati per proporre loro una azione comune a salvaguardia della continuazione della attività di gestione degli alloggi a proprietà indivisa, tutelando il diritto degli assegnatari di risiedervi e riscuotendo gli affitti, nella presunzione che tale introito costituisca riserva sufficiente almeno a sostenere gli interessi dei mutui ipotecario accesi con le Banche. Infine si sta valutando la necessità di istituire, con i Comuni, un collegio legale a difesa degli enti coinvolti per concordare con i curatori fallimentari un percorso che dia continuità all'esercizio della gestione della proprietà indivisa, senza nessun coinvolgimento nelle vicende della Soc. Polis Spa controllata dalla Di Vittorio, dichiarata fallita contestualmente, e delle iniziative imprenditoriali da questa a vario titolo intraprese. 

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