La Corte dei conti boccia la riforma fiscale, si devono tassare beni reali, non ipotesi.

Creato il 11 ottobre 2011 da Slasch16

  Il fantasioso ministro delle Finanze, quello che voleva vendere le spiagge per fare cassa rendendo veritiero il suo sosia, Guzzanti, che propose dalla Dandini di vendere la Sardegna si vede bocciata la manovra fiscale dalla Corte dei conti, un covo di sovversivi comunisti.
Il presidente della Corte ha dichiarato quanto segue:

 “I tagli lineari alle agevolazioni avrebbero effetti recessivi. Bisogna cercare altre fonti che non penalizzino lavoro e imprese”

 Per chi volesse leggere tutto l’articolo metto il link:

La Corte dei conti “gela” la riforma fiscale
“Non ha copertura, tassare beni reali”

Non entro nel merito del linguaggio da tecnici dell’economia che usa la Corte per arrivare alla conclusione, la stessa che abbiamo raggiunto noi senza andare all’università, vivendola sulla nostra pelle di contribuenti onesti e lavoratori dipendenti, esclusi ovviamente i padani leghisti che per il nero in politica ed in economia hanno passione da sempre.
Per distinguersi dai fascisti e passare per novità politica la lega ha sostituito la camicia nera con quella verde, il resto è rimasto invariato.
Farneticare di presunta lotta agli evasori inventandosi e mettendo in conto cifre fantascientifiche non è fare economia da ministro è fare propaganda da governo imperialista di destra e da P2, tassando sempre  e solo i soliti noti che pagano da sempre tagliando i consumi delle famiglie povere e del ceto medio che medio non è più.
L’ipotesi di un ulteriore condono fiscale è da arresto, da associazione a delinquere che ancora una volta protegge evasori e truffaldini, proporla dopo il vergognoso, antidemocratico, scudo fiscale per mafia ed evasori è da autentici banditi della finanza.
Tassare beni reali, aggiunge la Corte, quello che andiamo ripetendo da anni proponendo una patrimoniale per i grandi patrimoni, che sono reali, concreti e di aumentare le tasse sui guadagni delle speculazioni in borsa, per noi tapini invisibili, ma reali e concreti  nel segreto dei conti bancari. Impedire alle banche di speculare sulla crisi, di fare strozzinaggio con le famiglie che hanno un debito o un mutuo, insomma incidere realmente dove ci sono i soldi, beni concreti comprese le oltre settemila costruzioni non iscritte al catasto che si possono rintracciare con un computer altro che condono edilizio per palazzinari parassiti ed evasori.
Cose concrete, ha detto la Corte dei conti, non barzellette sulla lotta all’evasione, con le ipotesi non si paga l’affitto e non si può fare la spesa, noi non possiamo raccontare palle al supermercato o al padrone di casa, quelli vogliono i soldi, le ipotesi le lasciano al ministro Tremonti ed a Berlusconi.
La propaganda va bene per i detersivi in tv, per pagare i debiti ed il costo della vita ci vuole il concreto, l’euro, le fantasiose ipotesi messe a bilancio da Tremonti non contano niente, nè per noi, nè per la Corte dei Conti.
Naturalmente il piduista evasore a capo del governo troverà il modo e lo spazio per accusare la Corte dei conti come un covo si sovversivi comunisti che lo invidia perchè lui va con le escort mentre la Corte si preoccupa di non far finire il Paese a puttane.   



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